i6 Ionio però non fu tanto pieno, tanto generale quanto era stata la fuga; gran numero di loro per evitare in appresso trasmigrazioni così precipitose, ed ¡sfuggire insieme a’pericoli a cui era soggetto il continente, gravi, continui e inevitabili, presero il partito di fermare stanza in quel-l’isole medesime che avevano loro procurato la sicurezza. Così nacque Venezia, nome che in processo di tempo ristretto alla città intorno a Rialto edificatasi, primitivamente apparteneva a tutto il complesso dell’isole ricordate più sopra, i cui abitatori formavano la veneziana famiglia. Le più grandi isole che formarono il gruppo e nucleo della città, che oggidì nominiamo Venezia, furono quelle di Rialto, Olivolo, Luprio, Dorsoduro. Dice VArte di verificare le date, rifuggili gli antichi veneti nelle piccole isole giacenti lungo il mare Adriatico, delle quali era la principale Rialto, la riunione di queste, in numero di 72, formò poscia la città di Venezia, il cui reggimento sempre autonomo, fa soggetto però a qualche variazione, repubblicano, quasi monarchico, e per ultimo puramente aristocratico. La Venezia fu sempre posseduta da’suoi primitivi abitatori, senza che mai nazione alcuna straniera sia prevalsa ad occuparne in tutto o in parte le sedi. Nell’ irrompere de’ barbari nella Venezia terrestre , gli abitanti ripararono nella Venezia marittima,sicuro asiloein-tatto. Questo asilo si mantenne poi mai sempre e fino agli ultimi tempi indipendente e fi anco da occupazioni di estranee genti. Per tutto questo si vuole, qual canone storico, da ultimo esplicitamente e-nunciato : Che se vi ha goccia di sangue degl’itali primitivi,scorre indubitatamente nelle vene de’veneziani. Pel modo onde Venezia nacque, è manifesto che non si può fissare un punto in cui dirla fondata, tuttavia prevalse l’uso di contar YEra Veneziana dall’anno 421 (la tradizione del principio della repubblica in tale auuo, sebbene non si accordi colla ve- nuta d’A Itila che fu nel 452, Rida’ veneti storici comunemente accettata), dopo la venuta di Gesù Cristo, cominciando l’anno a’ 25 marzo, come dissi parlando del More Veneturn, nel § IX, n. 1, ritenuta epoca della dedicazione della suddetta chiesa, finché a maggior comodità fu poi cominciato l’anno della Repubblica il i .°di marzo; com’è manifesto altresì,che non da pastori, non da avventili ieri, non da proscritti, come e forse malignamente pretese qualcuno, ma da illustri cittadini ebbe ¡nobilissimi suoi primordi.Imperocché osserva il Moschini, Venezia si formò e crebbe in ricchezza e forza, per esservisi ricoverati parecchi de’ vescovi a lei vicini, con elette porzioni di greggia. Nata a-dulta e senza aver dovuto percorrere lo stadio dell’infanzia sociale, non è meraviglia se presto l’isolana repubblica pensò a darsi una forma di reggimento. Aumentatasi la società delPisole,pe’fuggenti dagli eretici ariani longobardi e dallo scisma de’ Tre Capìloli^Vconsiderando la chiesa eretta in Olivolo in onore di s. Pietro per principale, indi cattedrale, ivi sedevano i giudici, e sovente il popolo a grande e generale assemblea nazionale ra-dunavasi. Ma vedendo appunto il popolo, essere il corpo della nazione in diverse isole disperso, e come senza una comune società un’isola dall’ altre separata non poteva da se sola provvedere a’bisogni della vita e resistere agli esteriori assalti, saviamente si deliberòdi formare di quel le tante membra un corpo solo, il quale parimenti si avesse a governare con uno spirito solo. Fu stabilito dunque verso l’anno456 circa un tribuno per l'amministrazione della giustizia, il quale fosse giudice del proprio distretto, composto da una dell’ isole principali e da altre minori, secondo le leggi formate di mano in mano nelle nascenti occasioni, da quegli uomini d’ ingegno anzi maturo che sottile; che i tribuni fossero scelti annualmente dal voto comune di coloro che dovevano reggere; e che si chiaaiasseroobbli-