61 o nel suo soggiorno di Venezia, procederò co’Diari di Roma, e col Diario pieno e distinto del viaggio fatto a Vienna dal Sommo Pontefice Pio Papa Sesto, Roma 1782. Lo descrisse ing.r Giuseppe Dini prefetto delle ceremonie pontificie, clie fu sempre del seguito di Sua Santità. Di lui già mi giovai nel descrivere le città per le quali passò, per cui soltanto l’indicherò in corsivo. Pel soggiorno di Venezia in breve v’intreccierò il più importante del riferito dal cav.Mntinelli negli Annali Urbani, e dall’opuscolo da lui riprodotto e intitolato: Arrivo, soggiorno e partenza da Venezia del Sommo Pontefice. Pio VI. In Venezia 1782 appresso Rinaldo Benvenuti. Tale soggiorno costò alla repubblica 4g,648 ducali d’argento.DaFer-rara Pio VI parli a’ 10 marzo, accompagnalo dal Cardinal Caraffa legato sino a Ponte Lagoscuro alla riva del Po, dov’e-rano preparati un nobilissimo bucintoro o burchiellojdne bucintori minori, 7 peo-tee 3 barche. Alle orei4 si allontanò dalla riva, e s’incominciò la navigazione pel’ vasto fiume, dirigendo il viaggio verso Chioggia, riuscendo spettacolo di divozione le popolazioni accorrenti sulle due rive per ricevere l’apostolica benedizione, anche in notabile lontananza. A Corbola il vescovo d’Adria Arnaldo Speroni con piccol naviglio si presentò a ossequiare il Papa, accollo con particolare gentilezza. Pervenuto alla Cavanella dell’Adige, sopraggiunse il vescovo di Chioggia Benedetto Civran, e poco dopo il patrizio Bartolomeo Gradenigo podestà di Chioggia, ambedue per contestare la loro venerazione, ricevuti colle più distinte dimostrazioni di gradimento; come similmente fu con singoiar benignità accolto il nunzio di Venezia Ranuzzi, benché di recente promosso alla nunziatura di Lisbona, in sua vece essendo destinato per la repubblica Giuseppe Firrao arcivescovo di Petra. Alle ore 24 approdò a Chioggia il Papa,venendo ricevuto da molli vescovi dello stato veneto, e da molta nobiltà ac- corsa dulie vicine città e luoghi. Nel magnifico appartamento del palazzo del nobile Bartolomeo Grassi, preparato per sua dimora, si presentarono a Pio VI i patrizi cav. Pietro Luigi Contarmi e Lodo-vico Manin procuratori di s. Marco, scelti dalla repubblica a rassegnargli i! suo sincero ossequio, servirlo e accompagnar- lo in tutto il corso del viaggio pel veneto dominio, sino a’confiui degli stati austriaci; li quali furono da lui ricevuti con tutta la maggior distinzione,contestando loro la sua sensibilità e riconoscenza verso la repùbblica per tante nobili attenzioni. Nel lunedi seguente 11 marzo,celebrata la messa nella cappella del palazzo, dal balcone benedì il numerosissimo popolo, c disceso alla riva, il Papa sali sul suo Ini cintoroco’due procuratori, seguito da due loro nobili peote, preparate per uso del l*apa, e dagli altri legni. Partito da Chiog-già dalla parte del canale di Bromlolo, s’inviò per l’ameno Brenta, e pervenuto al delizioso luogo della Mira, alle Gani bei-are si presentò il patriarca di Venezia Federico Maria Giovanelli, il quale fu dal Papa accolto con tutte le più particolari dimostrazioni di stima e di affetto, come esigeva il distinto di lui merito personale e la dignità, trattenendolo nel gabinetto di sua nave sino a Oriago e Moranzano. A Fusina, ove si entra nella Laguna,il Papa lasciato il bucintoro, pas sò nella i.a delle due peote venete, col nunzio Ranuzzi, i due prelati di compagnia Marcucci patriarca di Costantinopoli , amministratore di Montalto e vicegerente di Roma, e Coutessini arcivescovo d’Ateue ed elemosiniere segreto, e i due procuratori di s. Marco. Pel canale di s. Giorgio in Alga e di s. Chiara, si diresse verso Mestre, in mezzo ad un foltissimo numero di piccole barche e gondole, le quali ricoprivano il vastissimo spazio della Laguna, approdando a ore 24 a Malghera, ove trovò fanti e cavai leria schierati, per onorarlo e acconipa-gunrlo, mia nobile carrozza a 6cavalli, in