5o6 molò per due carbonchi apparsi nelle anguinaie, e morì dopo 6 giorni, nella leradelcui decesso soccombè pure il marchese di egual morbo, nell'isola di t. Clemente assegnata a lui esuoi per contumacia sanitaria, dopo essere itati in quella del Lazzaretto vecchio come provenienti da luogo infetto. Spaventevole fu la rapida propagazione per Venezia tutta. Nel-I universaledesolazione, fra orrendestra-gi, la pietà del senato a’20 ottobre per ottenere salute al popolo travagliato, fece voto di edificare sontuosissimo tempio col titolo di ». Maria della. Salute, che descrissi nel § X, n. 65, con affliggenti nozioni di questa pestilenza, che durò 16 mesi; monumento del particolare patrocinio usato dalla Madre di Dio a Venezia , della fede e della munificenza della repubblica a cui costò mezzo milione d'oro. Venne stabilita l’annua sua visita votiva a piedi dal doge col corpo sovrano n’a 1 novembre, e la viiita del corpo del b.LorenzoGiustiniani protopatriarca nella basilica di s. Pietro, il giorno di tua festa I’ 8 gennaio. Descrissero la peste e gli orrori che produsse, anche il veneto Michelangelo Ilota, De Peste Veneta anno UDtytxx quaestiones, sive apologe-ticum ad sy logistica»» disputationem, Venetiisi(>34- Giovanni Casoni, Peste di Venezia nel i63o,origine della e-rettone del tempio a s. Maria della Salute, Venezia dalla tipografia di Alviso-poli 183o. Dipoi nella biografia del doge Nicolò Contarmi icrisie. »Lo pietà del di lui carattere, e la inlluema nelle pubbliche deliberazioni, come capo del senato, fan con ragione supporre, che se il voto di erigere un tempio a 1. Maria della Salute, per implorar la cessazione del contagio, era spontaneo dell’ìnliera nazione, altronde la solenne promessa di lasciare in quello monumento a* posteri et! agli stranieri alta idea, oltreché della religione, anco della magnificenza de' veneziani, attribuir Ione li debba alla splendidezza de'iuoi generosi concepì menti”. Il eh. autore, sempre amor»** m anche del iuo opuscolo ne*tU|o__, " più pregevole da ziosamente mi donò. L’editeit Girardi, nel dedicare l’oputoni« dall’autore, al conte Duo»«,, lini patrizio veneto e podestàdrfta città di Veoezia, come a quelle*« ■« degnamente destinato a rapj««*,.., . l’illuitre città nella solenne r—rr 1^ .v tiva, che dopo due teooii u natovin * onore e per rendimento Jj grti* ah Vergine Santa, nel medesimo celebrazione del 1 ."anno Mestar* Uro rota all'anno 17 3o, e ouovamnltMi') Appunto questa fruita ricontai* ohm il eh. e beneineri lo tenitore veneto^ cw» pilare la itoria dell'avvennncnta d*tm dulie, due secoli prima, la vtwi mi« ligione ad innalzare un tempio vaiatati la Donna Eccelsa ili leste. si propose a descriver beo« l'aeigiaaefc vicende del flagello distruggitore, >a «a do d’ appagare la pubblica cunoMi n tale cataitrofe; e ciò coll'appoggio Aas-torità senza eccezione, le quali dalla « » gura cittadina olirono le piò mlt tmh* e minute circostanze, mastini« la nte de'mezzi di precautione, sia par comm re quali fatalitsime coniegueote rM• la pubblica cauta il non mCreqa“-scensa progressiva e cagioni. Tom**-’ • spetto di Venezia, la lame e la '* penino il terremoto, 1 deplont»: *< Uli che non ostante n commi*« o, f** ' “