468 mentata in fioe del dogado 88.° (sui ritratti di fr. Paolo è a vedersi il cav. Cicogna, Inscrizioni Veneziane, t. 2, p. 438, t. 4, p. 703, t. 5, p. 620). Nella Biografia universale, Venezia pel Missiaglia 1829, vi è con note fatte in questa edizione, quella scritta da C. M. Pillet, e riprodotta dalla Biblioteca sacra, Milano l83y. Ne datò un brevissimo sunto. Lo cliiama col nome di Pietro (col quale è il detto trattato De jure Asylorum e Vili-storia elei Concilio Tridentino col cognome Soave Potano, come notai parlando di quello, poiché gli fu imposto nel battesimo, cambiato da lui in quello di Paolo nel rendersi religioso de’servi di Maria) Sarpi di Venezia, e lo qualifica uno de’piìi violenti nemici della Corte ili Bontà, secondo alcuni improprio sinonimo della Sede Apostolica (V.). Dotato d’uno spirito vivace, di memoria non comune, non poteva limitarsi agli studi scolastici; il greco, l’ebraico, le mateuinli-die, tutto volle sapere, lusegnò filosofìa nel suo convento fino al 1577, e divenne provinciale del proprio ordine e poi procuratore generale in lloma, ove strinse relazioni col ven. Bellarmino e col d.r Navarro, di cui nel § X, u.i 1. Il suo insaziabile desiderio d'imparare I’ induceva di continuo a carteggiare con tutti quelli che possedevano, in qualsivoglia geneie, cognizioni non comuni, senza distinzione di stato e di religione: egli ornava il suo intelletto; ma rese la sua fede sospetta, e fu varie volle denunciato all'inquisizione come frequentatore di e-retici; onde non potè essere vescovo di Caorle e di Nona a cui dulia repubblica fu successivamente nominato. Tornalo a Venezia nell588, ove la quiete gli permise d’applicarsi con più ardore alle scienze matematiche e fisiche, alle osser-vazioui astronomiche e fino alle dissezioni anatomiche (all’architettura, per cui gli si attribuisce il disegno di quell’edi-tìzio ricordato di sopra a suo luogo), la-ori cui sembra aver condotti non poco lontano, ma sui quali i suoi tocco, gli attribuirono scoperte di cui „J* ste nessuna prova. Soprattutto mo è parlato del suo profondo iaptie nutomia, ed asserito che peli.*o** , ■•¡stringimento e la dilatazione ddl o.ri nell’ occhio e le valvole delle tene t ! la circolazione del sangue: IuIIoch>c*0 za foudatnenlo (l’annotatore lo c, 1 ma, dicendo col Tiraboschi, che Cn« ni volendo fare onore a Sarpi di w, scoperte di Galilei, ha mostrato egli tir so un’ignoranza incredibile, a tale d ira, maginarsi che Galilei abbia dtmosti ei dice, dietro gl’insegnamenti di fi* l> lo, che l’acqua non ha gravità veruni. Il liainbelli nell’opera Intorno 111 : e scoperte italiane, discorsa nella Hoc , dogado 88.°, scrisse la Lettera 47: Fra Paolo è autore di varie sco/terle 1 1 -viene molti pensamenti di Locke: io a; poggio ricorda diverse opere, fra leqiuù Francesco Griselini, Memorie aneti, spellanti alla vita ed agli studii ili jr 7,eal l’indice cou decreto del 1 ° febbraio, come dissi. Del Griselini si ha pure: M genio difr. Paolo in ogni facoltà scie fica e nelle dottrine ortodosse tendenti alla difesa dell'originario diritto tic' vrani ec., Venezia 1785). Non ha pubblicato nulla di tal genere :i suoi m». provano soltanto che si era mollo occupato di tali diversi oggetti. Si vede dalie sue lettere che si mostrò assai vago di ripetere le osservazioni astronomiche diGi Idei, col quale ebbe relazione e carleg§">. e disegnare la luna quale la scorgeva col telescopio; vi si vede che Bvea formila sulla declinazione dell’ago calamitato un sistema cui posteriori osservazioni aon tardarono a rovesciare. Fortunato, |Ki suo riposo, se avesse saputo limitarea u li pacifiche investigazioni scientifiche I in quieta curiosità d’un ingeguoche volt" penetrale al fondo d’ogni cosa; le *'rCu