sorgenti di lucro, fece conoscereall'Emo, die fonti ili non minori dovizie si sarebbero trovate tie’portideH’Occidenle,donde potevano anche i veneziani, al pari d’o-,,,ii altro,volgere all’Indie orientali ed al-ì’Aineriche.Emo giovò pure alla patria nel formare la carta della Laguna che circonda Venezia; immenso e perfetto lavoro, il quale tuttora esiste,e per la cui attività fu compito in 6 mesi. La comparsa dell’Emo sulle coste settentrionali dell’Africa,lasciò profonda impressione in que’ ladroni di male, onde per alcun tempo tralasciarono di molestare il commercio de’ veneziani ; del resto non risparmiando quel- lo de’francesi ed inglesi. Divenuto l’Emo nell’anno i y65 almirante, o vice-ammiraglio, dovette nuovamente mostrarsi sulle coste d’ Algeri con maggiori forze, e minacciò di distruzione, non solo una fregala ch’era nel porto, ma la stessa città di Bona. Nel §XV, n. 2, parlando del-l’accademie di Venezia, e dell’origine di quella di pittura, notai che nel 1766 fu e-retta quella di pittura,scultura e architettura, composta di 36 membri, il cui novero riferisce il cav. Mutinelli negli Annali Urbanij che inoltre rileva il decadimento di Venezia, in etti era succeduto l’ozio alla faticaci sonno alla vigilanza, la gozzoviglia alla frugalità, il dissipamento alla moderazione, il fasto alla semplicità, la licenza alla modestia.Spirata nel 1766 I alleanza co’ grigioni, la repubblica non volle rinnovarla,per non esporsi a prender parte alle loro querele interne ed esterne. Clemente Xlll promovendo il nunzio di Venezia Caraffa a segretario de’vescovi e regolari, carica che porta al cardinalato, che poi conseguì, dalla nunziatura di Firenze trasferì in questa Bernardino Honorati arcivescovo di Sida. E nel seguente 1767 di suo ordine a’ 19 settembre fu sottoscritta dal cardinal Tor-regiani segretario di stato, e dall’amba* sciatore di Venezia Nicolò Erizzo, una convenzione reciproca per l’arresto de’ banditi e malviventi, fra gli stati pon-P. II. 593 tificii e veneti, cogli stessi articoli della convenzione 6 marzo 1756, fatta per 5 anni ed ora rinnovata. Nel precedente luglio Clemente XIII solennemente canonizzò s. Girolamo Emiliani, nato da Angelo e da Dionora Morosini, già senatore veneto e fondatore de’ somaschi, insieme ad altri 5 santi, in memoria di che fu poi incisa una medaglia coll’epigrafe: Decor ejus gloria Sanclorum. Qui pure registrerò il decreto de’3o aprile 1768,001 quale ClementeXIII approvò il culto immemorabile della b. Angela Merici di Desenzano,terra sul lago di Garda nella diocesi di Brescia, ove fondò le Orsoline, poscia da Pio VII canonizzala. L’amore di patria accompagnava questo Papa fra le immense cure del pontificato e persino ne’ servi di Dio concittadini volle accrescerne la celebrità,anchecol riconoscere il culto immemorabile di altri. Padre di tutti i fedeli,dovendo tener sempre rivolti i suoi pensieri al grande interesse della religione,nulla obbliava, onde per questa parte potesse dar lustro e splendore al nome veneziano. Dice il Ber-caslel : Abbiano pure le nazioni d’Europa riconosciuto nella repubblica di Venezia Io spirito degli ateniesi senza la loro leggerezza, l’industria decarlaginesi senza la loro mala fede, la saviezza de’ro-mani senza i loro vizii e difetti; Clemente XIII conosceva bene di poter proporre al mondo cristiano modelli di virtù tutte sante ed esemplari di evangelica perfezione ne’suoi concittadini. Ma quelli eh’ erano al suo tempo alla direzione del governo della repubblica trafissero il suo cuore e l’amareggiarono con disgusti, circa gli acquisti degli ecclesiastici e intorno gli ordini regolari; deplorabili innovazioni, che come pure confessa il veneto cav. Mutinelli, indi Giuseppe Iliti ciò non fece che seguire gl’ impulsi dati pe’primi da’veneziani,funestamente pure seguiti da altri principi (ma Giuseppe li volle entrare colle sue pretese deplorabili riforme in tante minuziosità,cheFe- 38