nenie a quelle de’Santi e de’Papi. Di ciò alcuni storici non si curano parlare, ben-ùdelle punizioni e repressioni governati-«e,e dell’operato da’cattolici, che certamente non andarono esenti da crudeltà e tliagi, ma non si deve gettare tutta l’odio-Uà su di loro, che sostenevano la purità .Iella fede e reprimevano i sanguinosi ec-«isi dell'intollerante fanatismo protestanti preservazione del regno cristianissimo da tanti pestiferi errori, non disgiunti da ambizioni dì potere colorite sotto il manto delle libertà religiose. Altro rimedio cercava Pio IV contro la diffusione miseranda dell’eresia, adoperandosi col maggior fervore al compimento del concilio ili Trento, promulgandone la riapertura »'il novembrei56o, che però si effettuò in Trento a’18 gennaio! 562. A ciò venne eccitato il Papa anche dall’im-pcratoie Ferdinando 1; e con soddisfatene della repubblica, come ne scrisse ¡l'ambasciatore in Roma fin da’a mar->0156o, lodando Pio IV che volgeva l’a-■iqio alla santa opera di levare col mez-le del concilio le tante confusioni e i di-tfwbi ch'erano in molte parli della cri -«tianità per causa di religione, ma avertendolo che se gli fosse fatto cenno '•'I disegno di riaprirsi, invece cheaTren-! *• • Vicenza o altra città dello stato ve-'-tlo,cercasse destramente di distoglierne '»* Santità, siccome cosa che potrebbe 'Ure sospetti al turco , che la repub-Jim totio pretestodi religione altro mac-'• ni'»e, derivandone quindi pericolo al "Iin n<*niero di sudditi veneziani, i qua-| I*1 r,gg*-“lto di commercio nelle terre ■ -'die ti trovavano , e allo stato in ge-'* 1 che con quelle per sì lungo (rat* ’ 11 terra e di mare confinava , come "<- e protestò, recando in mezzo molti argomenti, pe’qua-li il suo principe dovesse precedere la signoria di Venezia, come d’aver nella sua famiglia la dignità elettorale, e d’esservi stata ancor l’imperiale. Alla quale protesta ne oppose altra il da Ponte, dicendo che quel superici- luogo era onoranza dovuta perpetuamente alla sua repubblica e non liberale condiscendenza a tempo. Ambe le proteste si registrarono negli atti; ma le differenze rimasero piuttosto mutate che quietate, dice il Palla-vicino. Delle sessioni, il senato non lasciava d’essere informato esattamente di tutto quanto succedeva; adopravasi a tener fermo il Papa ne’pensieri di pace, allontanando ogni occasione che potesse dar motivo a’principi o a’ popoli di riprender le armi, a togliere i dispareri insorti nel concilio , a sventare certi maneggi per cambiar la forma de\\’Elezione del Pontefice introdotti da alcuni oltramontani colla idea forse di levare il Papato all’ Italia ; ma insisteva in pari tempo che le materie nel concilio fossero trattate liberamente e vi si operasse una buona e generale riforma per modo di togliere occasione agli eretici di sparlare della s. Religionecattolica. Geloso insieme il senato della conservazione de’di-a4