Venezia. Anche il Reuroont, Della Diplomazia, p. 2 i o, attesta che spettavano al doge di Venezia i titoli di Serenità, Celsitudine, e di Serenissimo Principe. Noterò ancora, che il titolo di Serenissima competeva alla dogaressa moglie del doge, se era stata coronata col corno ducale, che usava. Della coronazione delle dogaresse discorro ne’dogadi 66°, 82.0, 89.° e 109.° Secondo il Sa-nudo, pare che fosse coronata dogaressa anche la Morosini moglie del doge 68.° ¡Nicolò Tron, Io però non trovai che gl’in-dicati quattro esempi, e ne descrissi le funzioni. Censì per ¡speciale onore e benché non coronate fu concesso 1* uso del corno ducale alle dogaresse mogli di Alvise I Mocenigo e di Alvise IV Moceni-go,come dico ne’loro dogadi 85.° e 1 18.° Dell’esequie della dogaressa ne parlo nel dogado 84-° e altrove. Finalmente ¡I titolo di Serenissima apparteneva alla Signoria, oltreché alla Repubblica, ed al Collegio si dava quello di Serenissimo. Nel n. 8 del § XVI ricordai diversi biografi de’dogi, comprensivamente alla Serie eie' Dogi di Venezia intagliati in rame da Antonio Nani, giuntevi alcune notizie biografiche estese da diversi. Siccome me ne gioverò libera-in ente, occorrono alcune preliminari av-vertenze.Lei 20 biografie de’dogi iscrissero i seguenti rispettabili veneti letterati. Dal 1,° al 48.0 doge inclusive, le notizie sono del cav. E. A. Cicogna. La biografia 49." di Giovanni Veludo. La 5o.“, 5i.a, 52.a, 53.a, Francesco Caffi. La 54-’ e 55.a Veludo. La 56.a e 57.” Cicogna. La 58.a Caffi. La 5c).‘ Cicog na. La 60." Giovanni Casoni. La 61 .a e 62.a Cicogna. La 63/Veludo. La 64-'1 Casoni. La 65.’ \ eludo. Dal doge 66.“ all’87.0 inclusive, Casoni. L’88.’ e 89.a Veludo. Dal go.° doge al 109.“inclusive Casoni. Dal 1 io.” al 120.0 inclusive d. Giannantonio cav. Moschini. Nel riportare il da loro riferito, non intendo d’essere in contraddizione su qualche variante pel già Danaio 29 coll’autorità d’altri scrittori, ma riprodurre le rispettive opinioni, tranne qualche indispensabile rettificazione o schiarimento. La prefazione e le note sono del cav. Cicogna. In fine vi sono due indici cronologici de’dogi, ili.”per ordine di elezione, il 2.0 per alfabeto di cognomi; ambedue coll’ epoca della loro elezione, rinunzia, deposizione o morte. Si nota, che ne’dué indici si posero le e-poche possibilmente esatte de’ dogi, anche per rettificare qualche abbaglio corso nelle precedenti notizie ; il perché doversi attenere piuttosto a queste date che a quelle delle biografie in caso di dubbiezza. Gli anni ne’ mesi di gennaio e febbraio sono posti secondo l’era comune, non secondo l’usanza veneziana del More Veneto, che cominciava l’anno col mese di marzo. Di che istruito, fin qui procedei e procederò sino alla fine, di preferenza coll’epoche contenute ne’due indici. A cagione di grato animo dichiaro, che l’esemplare da me posseduto è gentile dono del eh. Giovanni Casoni, che lasciò tanto desiderio di se per sapere e per virtù, impreziosito per me con onorevole autografa epigrafe. L’elegante incisione del frontespizio ci dà il costume dell’intero vestiario de’ dogi de’primi tempi e e de’dogi degli ultimi tempi, gli stemmi gentilizi de’quali erano sovrastati dal corno ducale. Il valente intagliatore in rame Antonio Nani, veneto, eseguì i ritraiti dietro le collezioni delle stampe già pubblicate, tutte ricordate con erudizioni bibliografiche; anzi per esser più fedele nelle fisonomie ragguagliò la sua serie co’i ¡tratti ad olio de’dogi che ricorrono lunghesso il cornicione delle due maggiori sale del palazzo ducale, cioè del Maggior Consiglio e dello Scrutinio, sebbene in esse non si cominci che dal doge IX, cioè da Obelerio Antenoreo, creato nel-l’8o4. Sotto a ciascun ritratto è lo stemma gentilizio del doge, sovrastalo dalla berretta o corno ducale. Si avverte, cli’è vano rintracciare se la effigie de’ dogi