568 mo l’S dicembre i 7 14, di conseguenza l’invasione ebbe luogo nel 17 l5, come io inolino a credere, ed anco Muratori la riferisce all’anno 1715. Non concordano tuttavia interamente gli storici in-tornoalla data della dichiarazionedi guerra. Il conte Dandolo segue giustamente la testimonianza autorevole del bailo,che ne die’l’annunzio al senato, colle Relazioni dirette al senato veneto da Andrea Ulem-mo,già bailo a Costantinopoli nel 1714 e 1715, pubblicate nel 1840 dalla tipografìa A1 visopoli in Venezia dal nobile Giambattista Foscolo, in occasione del-l’illustri nozzeMocenigo-Spaur. E VArte di verificare le date soggiunge: L’anno 17 14 i turchi dichiaravano guerra a’ve-ueziani per conquistare la Murea : giungeva a’20 giugno il gran visir con formidabile annata nell’istmo di Corinto, assaliva la città, prendevala per capitolazione dopo 5 giorni di trincea aperta; però malgrado i patti convenuti, la guar-nigioneequasi tutti gli abitanti venivano massacrali. Nel seguente mese cadeva Napoli di Romania in potere de’turchi; e l’anno 1715 fecero essi così rapidi progressi in Morea, che nello spazio d’ un mese riacquistavano tutto il regno, che era costato tanto sangue e tanto oro ai veneziani, perchè la maggior parte delle piazze alla i.a intimazione si resero. Dunque quest’opera pretende la dichiarazione di guerra e il suo principio nel 1714, ma dessa non è sempre sicura nelle date, quantunque ne tratti ad hoc. Nel 1715 di piò i turchi, profittando dell’ amica fortuna, s’ impadronirono di altri luoghi e isole ndl’Arcipelago. Parimenti i corsari africani, prevalendosidelloscompiglio, in cui si trovava l’Italia colle isole adiacenti, ne infestarono più che mai i lidi, e condussero in ¡schiavitù moltissimi cristiani. Non pare del tutto giusto quanto asserisce il Moschini, che i veneziani indarno cercarono chi li volesse aiutare a combattere il prepotente e possente turco; sicché entrando soli nell’ine- gualissima lolla, non poterono che resta re perdenti fra le più onorate prove d, valore. Invece narrano Muratori, V A ru di verificare le date, il Novaes nella Sto ria di Clemente XI, ed altri, che il Papj soccorse i veneziani con denaro e galee oltre pubbliche preci, ed eccitamenti a, principi, specialmente a’ re di Francia e Portogallo. E che nel 1716, divenuta maggiormente orgogliosa la Porta per le conquiste con tanta facilità fatte nell’anno precedente, meditava più vasti disegni, fino sopra Roma, essendosi a ciò esibito il perfido marchese di Langallc-rie ribelle al re di Francia, di dar mano all’infame impresa. Per farsi scala a’dan ui d’Italia, determinò Achillei 111, che le sue ai-mi invadessero l’isola di Coifù, de’veneziam, posta infaccia aH’estremiti del regno di Napoli, di cui era conside rata, l’antemurale dall’aggressioni ottomane, e sito comodo per effettuare altre maggiori determinazioni. Pertanto i turchi sbarcarono circa 40,000 tra fanti e cavalli nell’isola di Corfù,la cui omonima capitale subito assediarono secondati da numerosa flotta. Avevano anche i vene ziani allestita una poderosa armata navale, ma scarseggiavano di gente perché le leve per loro fatte in vari luoghi d’Italia e oltremonti tardavano a compari re. In questo mentre Clemente XI, che avea già commossi colle più calde preghiere i re di Spagna e Portogallo al soc corso de’veneti, ebbe sicuri avvisi che il X.° invierebbe 6 vascelli e 5 galee a sue spese, contro il nemico comune, sotto :l comando del marchese Mari ; e il portoghese fece sciogliere le vele a G grossi vascelli e ad altrettanti minori per udìisì alle vele pontificie, capitanati la Lobo FurtadoMendoza, laonde il Papa accordo al re un milione di crociati sulle rendite ecclesiastiche del suo regno. Accrebbi: CleraenteXI la sua squadra navale di due galee e di quattro vascelli, co’quali congiunsero aucora le loro forze i cavaiiei 1 di Malta, c il granduca Cosimo III uni con