, tu^reto d a ver «»nlo conseguilo monadi tue »rnii, te iie loruò iu i *»»; oo" riuteondo I*ambaiciatore ^ -pallilo, od dimostrargli la .■»» luutiirnr* d’uoa pace fonata. A-B.,uto » veneti preto ad aiutare ! j : di i d duca 'li Manto» i, aoi-t~ ^.iu »futi di Luigi XIII perso* rrr.u ; c Carlo l coti incoraggiato avea i„.» m imiriont «id Cremonese, colla t laonidi Cavai Maggiore. Ciò ir-fiMperalor*, »degnalo già per la di-, d»'fi »nervi, e tanto più ti accese A |iiotlnt contro il duca; mentre la JyagM ricusando riconoscere il trattato j «aM, Mandò al governo di Mìlauo il i -nfcAabrogio Spiuola, con ordine e •M di protrguir la guerra nel MoriCir- > i L imperatore, d’aecordocolla Spaino, anòìn Italia «otto il comando di laido conte di Collalto Tatuilo del- • nfasfaMm 36,ooo uomiui, i quali |>er W^aaou» meiuo la peste tra loro, die mm latvUrooo fetalmente a comunicare i —Inviai ■ altri de'diutomi,quando sili Mela d'ottobre cominciarono a occu-(•tinnì luoghi. I veneziani finora a-n deposito, e il conte Collalto li Ypiiuaia per non ater man.lato a trai* ■*“* A tregua o pace. I n quoto negoziato P*** adoperato l'altro nuntio o alme-"* •‘•<*10 apostolico Giulio Mattarmi, *ma* «iebre porporato. Laonde lo Spi* campo,a ricuperare gir acqui- * ^»iatn dal predecessore nel Monicr-*** * »»Uaolo dee li uà t a ri dogado diCor-*mo m tempo assai allarmante ti per la < ««r» et* ardeva, che jiet la peste pro- fi a combattenti c penetrata ne' 5o3 domimi veneti, onde a Venetia ti adottarono le più tollecite misure di precauzione pMr contei tare illesi i territori! non ancora con tanti nati dal rnorbo;ina troppo era il mitraglio ddl'armate per lutingarti di favorevoli clTelli, ed il flagello tempre piìi ddatavasi. In quetto metto cenò il doge di vivere *'l3 dicembre 1619, ed ebbe tomba nella chiesa di t. Nicolò da Tolentino. — .Xu-ol'o Contaritti XCVlt doge. Uomo di pietà, di tana morale, di coraggio, di dottrina e contigli«; un uomo intouima di tlato.e tale,circi politici e guei retchi era capace metter in pratica, versando anco il proprio »angue alla dtfeta detta patria, a decoro dello tlato, ed a tottegno della venetiana costituitone. Nel 1618 a Veglia avea ttabilito la pam cogli autiriaci, per cui ebbero ter* mine le piraterie e le ttragi degli uteoe* dii; e nel 1618 fu uno de’ 5 correttori eletti dal tenalo per etaininara lo statuto del contigliode'Died, quando il narralo malcontento intorlo tra lalaiuiglieXcooe Contaro minacciava turbare la quiete de' cittadini e alterare il liticata governativo della repubblica. Sempre fermo ne’dr Un proponimenti,ancoquandoera senatore, contigliò far guerra agli auttriad e alla Spagna ; pugnò contro i primi iu campo aperto, e totteune parie dell’attedio di Mantova. Traccia di tua profonda arguì none ne’politici maneggi e negli afEt-ri di tlato, Uscio, Ira le altre, in un'opera che tuttora ti conterrà col titolo: Ili-storie l'encliaite tlal 1 5g7 al iGo«,clte non venn« stampata, ed esisteva mi. nell'archivio «egrelo della republrlrca, poiché quelli die vennero cootullatr tul proposito, ksi dovesse o no pubblicarla, dissero. l'opera conitene maltinte molto in-lime tlel governo, che per verità non ut/' pianto te stmbenr iltvitlgttrlc. Ebbe la stinta de'prioapalr nomini del tuolcrapo. Iu tlcttofr. Paolo .Sai jm parlava« scrive va di lui conntpeUo e verterauoue. l'maliuto 1«, lia'geinitr « il pianto ddl'afllilla popò lattone venne innaltato d togho ducale