alla moglie del doge, detta la Dogaressa, si venne di mano in mano introducendo il costume anche della sua incoronazione e in modo sempre più pomposo, finché, dice il prof. Romania, cessò affatto per legge alla morte del dogeMari-no Grimani nel 1606. Si tenga però presente quanto ho detto in argomento nel n. 3 di questo §, parlando delle dogaresse. Proposto che fu ed approvalo nel consiglio il nuovo modo di elezione, i Correttori alla Promissione stabilirono altresì parecchie rifornieeaggiuntealla me-desili)aj fra le quali che il doge non potesse esercitare nè fare esercitare per conto proprio da altri la mercatura; non aspirerebbe a maggior potere del concesso dalle leggi; riferirebbe al consiglio qualunque notizia avesse di conventicole, selte o trame contro lo stato. Fu indire creata una nuova dignità , quella del Cancellier grande, come soprintendente alla cancelleria ducale, carica importantissima, sempre conservata nell’ordine de’cittadini, e che con generoso stipendio e distintissimi segni d’onore era la sola che a! paro di quella del doge e de’ procuratori di s. Marco durasse per tutta la vita. Al doge davasi i titoli di Domino Domino, al canoellier grande solo Domino, mentre a’patrizi davasi u-nicamente quello di Messere. Era il i.° segretario di qualunque consesso; precedeva di luogo a tutti quelli del maggior consiglio, non insigniti di cariche, era decoralo di veste colorata con altre insegne, e provveduto con rendile dal pubblico erario: la sua sepoltura avea i fregi della stessa pompa funebre de’dogi; avea intervento con distinto posto in tutte le pubbliche cei emonie e funzioni, ed era necessaria la sua presenza, le cui veci do-vea farsi da altro segretario; era eletto da’voti del maggiorconsiglio, cioè dal so- lo ordine del patriziato, festeggiandosi la sua elezione come quella del doge; finalmente avea ingresso, però senza suffragio, ue’consessi anco segreti della repub- 115 blica. Insomma mentre il doge era il capo del patriziato, il cancellier grande era ili.0 de’cittadini. A’i5 luglio 1268 fu e-letto pel 1.° Corrado Ducalo o de’Ducatij Ducalis Aulae Vene tinnirà Cancella-rius. 11 cav. Mulinelli negli Annali Uraliani, a p. 142, ne riporta la serie criticocronologica: fu l’ultimo Gio. Antonio Gabrieli eletto neli784- Dopo tutte le narrate disposizioni, raccolto il popolo nella chiesa di s. Marco, il gran cancellieri testé eletto, Corrado Ducato, lesse le nuove deliberazioni del consiglio, e furono dal popolo approvate; iudi compiuta l’elezione del doge (in conseguenza dello statuito, e già riferito, innanzi l’elezione def45.° doge Zeno), il gastaldo Benedetto fu chiamalo a giurare d’accettarlo, in nome di tutti, sulla fornida presentala da detto cancellier grande, ed allora Jacopo Basegio promulgò a’23 luglio 1 268 l’elezione di :— Lorenzo Tiepolo XLVI doge. Figlio del doge Jacopo , 1 o anni prima erasi distinto nelle accennate guerre genovesi, riportando su loro vittoria nella Siria, non che per altre primarie cariche, e già podestà di Fano città illustre del Piceno. Annunziata la sua e-lezione, il popolo con trasporlo di gioia corse le strade gridando: Lorenzo Tiepolo è fatto doge. Le campane suonarono a festa, e la moltitudine accalcatasi intorno il nuovo principe gli strappò i panni di dosso ; ed egli presentatosi a piedi scalzi innanzi l’altare prestò il giuramento e ricevette il gonfalone della repubblica. I marinari portáronlo in trionfo fino al palazzo; dal che poi, afferma il cav. Cicogna, venne l’uso che gli operai dell’arsenale sostenevano sulle spaile il detto seggio del doge, appellato pozzetto , quando dopo 1’ elezione sua gli facevano fare il giro della piazza di s. Marco. Egli promise allora al popolo di lasciargli aprire le scuole ossia le radunanze de’loro mestieri. Ascese la scala del palazzo, arrestandosi al canto de’ver-selti de’cappellaui ducali : Cristo vince3