538 ni nella Vita di Clemente T.Y, die il Papa sperava in questa occasione che il senato abolisse le leggi lesive alla giurisdizione ecclesiastica, ina il suo tentativo restò deluso, sì percliè inopportuno e sì perché facevano parte di quelle fondamentali del governo. Lunghe controversie insorsero pe’soppressi gesuati e gii o-lamini co’governi di Milano è di Napoli, perchèaMilanonon si volevano sopprimere i conventi senza il consenso regio, come di fondazione regia, ed a ¡Napoli per non voleisi convertire i conventi in commende da conferirsi dal re; onde le vertenze si protrassero al seguente pontificato. La liberazione di Candia essendo il principale oggetto de’pensieri di Clemente IX, nel i (>()<) raddoppiò i suoi uflìzi a’ principi cattolici per ottener soccorso in sì urgente bisogno a’veneziani. A muovervi il re di Francia,creò cardinale Emanuele de la Tour de'ducbi di Buglione ; e lo spaglinolo Luigi l’or loca nero per compiacere la regina di Spagna nelle dette pendenti controversie; uia l’imperatore se ne offese pretendendo che nominasse pure il personaggio da lui designato. Però il Papa si giustilìcòcon dichiarare, esser libero nella creazione de'cardinuli, e non esser quella la promozioue delle Corone, altrimenti egual pretensione manifesterebbero la repubblica di Yeuezia, ed i re di Portogallo e Polonia, e così si quietò Leopoldo I. Accudì Luigi XIV, per sostenimento dell’onore del nome cristiano contro gl’iuledeli, ad allestire uu corpo d’8,ooo combattenti (5,ooo dice VA rie di verificare le date), cou poderosa flotta, dandoue la coudotta, coinè riferisce Muratori, al duca di Beaufort grande ammiraglio e al duca di Noailles o Navailles. Ed affinchè alle violenze, che contro il diritto delle genti soleva praticare la Porta, nou rimanesse esposto il suo ambasciatore a Costantinopoli, spedì 3 vascelli a levarlo di là, benché poi il uiiuistro vi restò per le lusinghe de’lur-ihi,opci uuu perdere il lucroso impiego. Alcuni principi diGermania mussi a |.,t! delle condizioni in cui versava la repub. blica, spedirono a Candia varisoccot-uli geu te e di denaro.Altrettanto feceroi pna cipid’ltalia,comeIa faneseLauraduchea* reggente di Modena, che iuviò un reg»i mento di 1000 fanti co’suoi ufTiziah, oltre un dono di 5o,ooo libbre di polvere Gente, denaro e galeesomrniuistrò il l’j pa, dichiarando suo maestro generale ili campo in Candia Alessandro Pico duca di Mirandola, che operò valorosamente, secondo il Muratori. Ma il Brusoni nar ra che Clemente 1X spedì ancora in Cao-dia le sue galee e le maltesi sotto la coudotta del generale fr. Vincenzo Rotpiglio si suo nipote, il quale però uou avendo portato che gente bastante per la difesa de’pi opri legui, non potè sbarcare che po chi uomini in soccorso della piazza assediata. Vi si recò pure il marchese Francesco Villa nuovo sergente generale delle truppe pontifìcie, e vennero queste accresciu te dalle genti della Chiesa levate di suo ordine nella Dalmazia. Morto poi in quel la difesa il marchese, il Papa gli fece celebrare solenni esequie in s. Maria Maggiore, comeavea ordinato altresì per Muzio Mattel di lui antecessore, perito pur esso gloriosamente alla difesa di Candia. Soggiunge Muratori, fu creduto, che i veneziani, come quelli che tenevano sempre un ministro senza carattere presso il gran visir Aclimet Kiuperli, per trattare di pace, avrebbero potuto ottenerla cou buone condizioni, cedendo la città di Can dia, e ritenendo la metà dell’ isola ; ma dall’aspetto di tanti soccorsi speranzatidi trioufare non seppero indursi a convenirvi. Per tutto il restante del verno e per la primavera continuarono i turchi con incessante furore a sempre più avanzare i loro lavori sotto Candia, contrastando però loro i valorosi cristiani ogui palmo di terreno con vicendevole spargimenti-di sangue. Taute e tali furouo le meuw rubili azioui di guerra, e sopra Urlio di questo arrabbiato assedio, chc bau