47» lar fede in chi le licitava, cioè a il ire probità nello scrittore per non ingannare, e pienti scienza tieir avvenuto, omle non indurre chi legge in errore circa la »tori*. Su questa norma giudicato il codice Cicogna, perde se non in tutto, certamente per ciò che riguarda la sentenza del Baronio, ogni autenticità, e per conseguenza ogni dii itto all'assenso ile’leggitori. Ciò detto, a difesa troppo dovuta del Cardinal Uarouio,avveitopure che l’opera di sopra ricordata, ed or ora venuta iu luce : Paolo Ve la Repubblica venda ec., è tale da usarne con ogni circospezio-nedi critica prima di accousentire-a tutte le osservazioni che la corredano. E qui sia fìiienl grave racconto<ìt\V Interdetto, che fu non ultimo effetto delle mene spaglimele per farsi largo a dominare, se |io-luto avesse, l'Italia, colla rovina della repubblica,che ne fu sempre l’autemurale. —IVr la generale commozione delle gravi cose narrale, colsero il momento i triestini per eseicitare rappresaglie sulle saline e sul commercio del sale, ma venne represso l'arbitrio loro colla forza delle armi. Nel 1G10 la repubblica restò addolorata per l'uccisione del suo cordiale a-mico Enrico IV re di Francia, ad onta che dopo tante sanguinose guerre, pareva clic aves«c domalo l'idra delle discordie intestine del suo regno. Gli successe ¡1 Agl io Luigi XIII sotto la reggenza materna di Maria de Medici. Il doge Leonardo Donalo, dopo aver dato, come si esprime il Casoni, luminosi saggi di profonda politica e di maturo e fermo consiglio, vale a dire la fermezza colla quale resisi è a Paolo V nel sostenere la repubblica ueU'esercizio di sua giurisdizione sopra gli ecclesiastici,mori a’ 16 luglio 161 a, avendo seduto doge 6 anni, 6 mesi e 6 giorni, e venne sepolto a s. Giorgio Maggiore, il cui monumento sepolcrale è sulla porla principale, d'ignoto autore. Ma per all re mleres»anlissime notizie su questo doge, si può vedere il cav. Cicogna. interhioni /'rnrzianr, t .{, p. {u e seg., avendone copiosamente in lolle e si in biasimo,secood, ,i se testimonianze degli slanci 1i, 4,, menti, che la brevità mi vieta 4 «b— nare dopo l'esposte digressioni argomento. — Marc Antonio UÙ«, XCI doge. Era procuratore di I M** illustre per nascila, chiaro per l'cmmnu cariche sostenute, venerando per Tra» zata età di 76 anni, interewant« * bellezza del corpo, e per l'augmta ra alla e maestosa, la cui esaltar»*» « i\ luglio • 613 venne accolla ca* ;< ■» so da lutti gli ordini della rtpaètt* Restò eletto al 1 ° squillino, e eoa 1« é» po >3o anni si rivide un doge is uh vecchia, la quale lunga esclunoM imi grandemente irritato le raieverrà. « altrimenti facendosi stavano per mapm re gravi disordini, avendo dalla lar pvk il favore del popolo.DellecdxnmvvM le case vecchie ragionai nel dogati» *, Sopite le vertenze con Roma, madi ■ frase del biografo Casoni, insorse» :i • scocchi con nuovi ladronecci e | a turbar la pubblica quiete, (d 1 il commercio de'veneziani. Il < novò le sue vivissime rimosliaoie» Pedinando arciduca d'Austria, ed a Ita«« de’ preceilenti trattati invitandolo • <*-primere l'audacia e gl' intrap li di que’ barbari, stazionati n«' I rii di sua giurisdizione, ma n' 1 pie promes»e, alle quali i falli a«* <*" risposero; venne chiesta la osi di il-* dell’ imperatore Mattia; ebbe l«<** compouimento, se non che d«ip«*» •* loro sempre al mal fare scorrevamo • • neziani paesi, e quelli pure del la«».* vunque recando morte e desolai»* Dopo essere siati »confitti a Lena* A* provveditore Filippo Pasquali«®, a*1* varano all' esecrando eccesso d* del cuore, e bevete il sangue di Cn^‘ ro Venier rommidiiite di una |»ln* " nrtiana e da ew fatto improvvisa e con sorpresa loro infelice pr'g*®-* 1 cui Iroocu capo, mesto fri’ iksrli