uo Italico, i cancellieri, la Croce,le tabelle furono trasportali nel 18o7(viventeanco-ra e regnante in Roma il venerando donatore!)« Milano nella chiesa della corte sotto 1’ invocazione di s. Goliardo, dove tuttora si trovano. Quest’ultima notizia la ricavo dal cav. Mulinelli, che descrive tali arredi, e da\VInscrizioni Veneziane, l. 4j P- 4^7 e seg., del cav. Cicogna, il quale illustrando l’iscrizione mentovata de’monaci, oltre il riferire le notizie sul conclave tenuto in s. Giorgio, elezione ivi eseguita di Pio VII e del suo soggiorno, narra pure moltedelle visite pontificie che ho compendiate sul Cancellieri, riporta la nota di 33 opuscoli, iscrizioni e carie uscite in Venezia per la detta occasione; però di quelle per la morte di Pio VI, dicendo parlarne ove ragionerà di lui. Discorre pure delle medaglie coniate in Venezia per PioVII, notificando che di tutto ne dà minuta informazione la «ferie cronologica eie’pievani di Venezia promossi alla dignità vescovile, opera di Alessandro Orso/ti, Venezia 1815, Alvisopoli. L’altro veneto e illustre defunto ab. Gio. Bellomo uella ricordata Continuazione della Storia del Cristianesimo, t. 1, p. ioeseg.,48, 5o, 67 e 195, ragiona: Sull’elezione di Pio VII, come avvenimento che confonde le sette nemiche della religione cristiana; macchinazioni e prepotenze de’Teofilantropi. Di sua incoronazione. Dellai." allocuzione fatta al sagro collegio.Delle visite fatte alle chiese e monasteri di Venezia, e sagre funzioni celebrate dal Papa. Del suo breve soggiorno in Padova. Di sua partenza per ilonia. Donativo fatto a s. Giorgio, colla pontificia lettera.Ed opportunamente osserva: "Siccome poi il Capo della Chiesa, dopo il generale saccheggio di Roma (intende dire de’repubblicani francesi), trovuvasi spoglio di sagri arredi, e peraino di vasi sagri; così i veneziani (e pel i.° ing.r Alcaini) non tralignando da quella pietà colla quale soccorso aveano neh 177 il prò-fugo Alessandro 111, afireltarousi di of- 735 frire a Pio VII I’ omaggio di ricchi doni e di preziose suppellettili, nel che e vescovi e chiese, e monasteri e ogni ordine di persone fecero bella gara di geuerosa divozione.Certanienteera questo un grande e sublime spettacolo, e il più atto n e-dificare l’animo de’buoni! L'umile Pio VII, adorno di esimie virtù, i cardinali spogliati d’ogni pompa e d’ ogni magnificenza propria del loro grado, per la più parte magnanimi confessori della fede di Cristo a cagione de’sofferti patimenti (sino a intimare a ciascuno nel 1798 la ri-nuuzia della loro dignità e »Iella Porpora, e ricusandosi, furono imbarcati a Civitavecchia sopra fragili scialuppe, perciò esposti al pericolo di certa morte, giacché allora una fiera procella sconvolgeva il mare. Ma, soggiunge il Bellomo stesso : Dominus qui habitat in coelis, irridebit eos), rappresentavano una vera immagine della Chiesa tuttavia nascente, allorché s. Pietro e gli altri Apostoli in Gerusalemme ricevevono le offerte, che deponeva a’Ioro piedi l’amore de’primitivi fedeli !” Dice il eh. Pistoiesi nella Vita di Pio VII, che dettagliatamente riporla molte delle cose descritte, e diverse iscrizioni. » Si dirà forse d’aver noi notate alcune lievi circostanze, che non interessando gran fatto l’illustre carriera del Cliiaramonti,potevanoanche tacersi senza danno di sua gloria. Risponderem noi, che nella storia degli uomini sommi non ■v’ha piccolo oggetto, in cui non si fermi l’attenzione de’posteri, che ameranno di leggere tuttociò, che spelta alla vita del primo luminare del secolo XIX”. A me poi correvano, ed ero responsabile di due obblighi: il 1.° di aver promesso uella biografia del magnanimo e immortale Pio VII , di trattare in questo articolo lo svolto argomento, eseguito però con minime proporzioni; il 1° pel riflesso, che uu Conclave e il lungo soggiorno d’un Papa in una città sono glorie rare, per cui non dovea defraudarne Venezia, che aveudole meritale, per essersene mostra-