3o4 rimproveri ebbe pure un predicatore, per aveie dal pergamo inveito coulro di essi. Sebbene le leggi per gii ebrei erano in generale restrittive, umiliatili, come altrove, sempre però ne furono tutelate le persone e le sostanze, osservate le condone, ossia gli accordi fatti con essi per una temporaria dimora, di che feci parola parlando de’medesimi nel § XIV, u. 5; fu loro amministrata imparziale giustizia, non iu mai permesso alcun atto di violenza o d’ insulto contro il loro culto e i riti religiosi; si ricompensarono con privilegi ed onori quelli che per qualche utile recato alla repubblica si distinguevano. Nel i49° 1’ ingegnere Alberghetti avendo ideato un nuovo meccanismo e pensando unirsi per l’esecuzione con alcuni ebrei, domandò al collegio se l’ordinanza 19 marzo 1414 re~ lativa a’privilegi era anche ad essi applicabile, al che ottenne in risposta: « Che quelle concessioni di privilegio estendendosi a chiunque inventasse qualche nobile e utile opera, intender doveasi senza eccezione tanto ili veneti come di forestieri , si di cristiani come di ebrei, infine ili chi si fosse di qual pur siasi città o setta Nel i533 il consiglio dei Dieci concesse a Calo Calomiuos medico ebreo, mododi mantenere suofiglioagli studi, et a farsi un homo alto al servigio di questa indila città. Nel i65o si concesse privilegi ad ebrei che inventarono e introdussero a Venezia la manipolazione del sublimato corrosivo. Era tale la libertà d’azione, volutasi sempre conservare dal governo, che nell’agosto i5G4, non ostante il decreto nominato del precedente aprile per compiacere al Papa, scriveva a’grigioui venissero pure a negoziare in Venezia senza alcun timore dell’inquisizione, confermando il precedente loro promesso, ed anco nel resto dello stato, purché vivessero modestamente senza dare scandalo. Conclude il prof. Romauiu : Eppure ciò non pertanto il governo della repubblica si mantenne sempre cattolico, le sue opposizioni a Roma non portarono alcuna alterazione nella fede; mentre Germania, Francia, Inghilterra, Fiandra, andavano sossopra a causa della sedicente riforma, e questa, a malgrado delle persecuzioni e delle carnificine, vi metteva radice. Però delle benemerenze de’Papi per preservare l’Italia dall’eresia, in più luoghi ne ragionai; e se Terrore si radicò negli altri stati, fu colpa de’governanti, o perchè distratti dalle guerre e dalla politica, o per la cupidigia d’impossessarsi de’beni ecclesiastici, oltre altre passioni, il tutto narrato e deplorato a’Ioro articoli. Di più debbo aggiungere, che in diversi tempi in Venezia e altri luoghi del dominio, essendosi maritate molte donne cattoliche con tedeschi acattolici, ed avendo procreato de’ figli, questi furono allevati nella religione materna,ch’è Tunica vera.In tali condizioni e fra diverse guerre trovavasi avvolta l’Europa, quando a’22 giugno i52i cessò di vivere il doge Loredano d’anni 84,o qo secondo il suo biografo, lasciando ottima fama di se, e consolato pochi dì prima della sua morte dalla nascita d’una nipote in 4-’ generazione. Belli sono i particolari descritti dal prof. Romanin dopo la sua morte, e Tesequie, non che le cerimonie seguite nell’elezione del successore. Egli dunque narra, che raccoltasi tutta la signoria, furono fatte suonar a i4 ore le campane di s. Marco g volte, e così quelle di tutte l'altra chiese; fu spezzato l’anello col sigillo ducale portante l’epigrafe: Voluntas Senatus; eletto vice-doge il più vecchio consigliera Battista Erizzo e fatto far l’anello da bollare in cera collo stemma di lui, con lettere aunuQziandosi la morte del doge a tutte le terre suddite. Gli uomini dell’arsenale assunsero la guardia del palazzo, nel quale rimasero, secondo la legge, i consiglieri e i capi di Quarantia lino alla creazione del nuovo doge. Il defunto non fu portato la sera stessa nel-