49" u per poi occupili' la piarla di t. Marco, una jiarle degli altri 5oo le vicinanze dell'arsenale, il rimanente del barchereccio tutto solito trovarsi verso il ponte di Rialto, con cui rapidamente prendere a’Laz-zarettiiooo soldati del conte di Liesen, già condotti dalla repubblica e ora corrotti da’eospiratori. Sbarcati quest’ ultimi alla Piazzetta, 5oo doveanoschierarsi io ordine di battaglia cogli altri di Pierre; altri doveano occupar il palarzo ducale c dalla sala d’anni de' Dieci dar quelle a chi ne bisognasse; altri guidati da Rrid e da Hrambile, guardar dovea-no la zecca e le Procurale, e impedir il suono a stormo colle campane di s. Marco. Abbattute le porte dell'arsenale, questo incendiatole grosse artiglierie doveano munire il fondaco de’Tedeschi, i magazzini del sale , la torre di s. Marco, il (ionie di Rialto e altri luoghi per meglio agire sulla città terribilmente. Schiuse in fine le prigioni, uccisi i principali senatori, dato Cuoco a ben 4» luoghi diversi, Tarmalad’Otsuna sarchile enlraU nel |iorio ni grido di IJbertà. Uno de’ congiurali, l’alfiere Taifer, preso da compassione del sanguinoso eccidio d’un popo- lo innocente, che vedeva lutto festevole aitatele alle solennità dell’ Ascensione e nella nottedovea essere iniquamente trucidato, abborrendo ormai l’infame tradimento corse al consiglio de’Dicci a informarlo del sovrastante scoppio della crudele congiura , convalidando le sue di» clnaiazioni quelle de’sopravvrnuti gentiluomini Gabriele Moncassin di Noriaao-dia e Baldassare Juvendel Ordinato, che •avitali a preoder parte alla trama, invece a salute della repubblica denunziavano tante scelleratezze. Il consiglio coll’«-nei già e prontezza di cu i era capace, rapidamente s’itnpossesso de’congiurati, e tosto più di 5oo fece impiccare e annegare nel canale Orfano. Inorridito il popolo dallo scampalo estremo disastro, voleva dar fuoco al palazzo di Queva, il quale tra I’ esecrazioni di tutti (a dn’soldati della repubblica d ir» , dotto al consiglio per la -1—u | dienza, dopo la quale a tran-], rato e fremente popolo, soleaamiw, chiaro il governo all’arabasastorr i ben lontana la repubblica dal end«, l’augustissimo re di Spagoa Filipp»^ il suo consiglio e la nazione sempre nobile e generosa, avesan* so parte in macchina tanto urea t condotta da’più scellerati d 'Eawps',,. la scala segreta lo lece subito laUrtan in ben armato brigantino e tate* città, per salvarlo dalla pubblica veaé* ta ! Mentre la fina politica del gtsvra» niuna dimostrazione di contenterei eia dopo conosciuta la colpa, frastar%nta la fiera cospirazione tosto ordiaà paàU die preci di ringraziamento a Dm Ut ratore da tanta catastrofe, distnbaaoa di largheliinosine, e dimostrai«*! ¿p-nerale esultanza, a uu tempo praakafc il parlare delle particolari coatiay della congiura , affine di non ofc*im alcuno e non inasprire gli spinti. Paaat il Mulinelli, con osservare: forte t»»ti lodevole prudenza valse a tostsa pre«o alcuni la fama veneiiana; r am Laugier, Storia della repubblica