(,ì*-jo*h> Leti, allorché Antonio Jaffier,
  •	deposizione »lei quale erasi conni) ,,lo il processo, fu condannalo e messo , «offa, «ernie scelto fra Paolo per accagliarlo al supplizio, ed esortarlo a k«* monre, nu tale Ritto sembra assai ^ii a D.iiii. Continuò Sarpi ad ,f j l.cjiw con infaticabile ardore al lavora Mie sue opere, e de'consulti quasi o-ì nroo a lui chiesti dal governo, (ino il, ut» morte avvenuta n’ 14 gennaio 161J. Straordinari onori furono resi alfa uu memoria. La repubblica cumini-
•	a’tum ambasciatori di notificare lai 1«tliia a tulli i polentati d'Europa; de-utùt l'erezione d'un superbo monumentali! marmo per esser collocalo nella due-ia de'sertih, ma il marmo fu ritolto alia «cultore |H-r essersi opposto Urbano \ III, poiché la moltitudine (»orlava giù /■*<oc*rlo ciiine santo (deH'alterazione dd l'*pa, ne scrisse al doge l'ambascia* lai* di lloma Itainiei i Zeno, il quale loia • la prudente deliberazione presa /'■Inmettere prò iiunc questa poco ri-Inaote faccenda per conciliarsi con quella dimostrazione di compiacenza l'animo della Santità Sua, giù che quello non
*	»uol* »ira nelle pietre, »itera ne'no-•in annali con minor rischio che dall'eda-«à del tempo resti consumalo"); ed as-mnuò i roi religiosi della tua protezione, » d allora in poi finché durò la repub*
1	«a, il tuo teologo consulente lu telala« scelto tra etti. La relazioni: de’tuoi
■•■mi momenti, Meta da'tuoi confi atei -K • ducila al tenalo, certifica che avea 'loto gli estremi tagrnmenli colla più '■••(sante divozione. » Sarebbe assai tri-"* d non vedere che un miserabile '(«xrila in un religioso onorato di tanta ""MlnaiioaeiCiò per altro ntullcrcb-’*** auraciote lestioionianze. le quali ¡-•imo fatio dire a Dotaucl (nella Storia *anazioni, m un paragrafo ellecon-ll** ‘I *“o giudizio ragionalo sopra fra ' *°k), die tolto la cocolla Sarpi ascon ** cuore calvinista; che adoperava
47*
sordamente a screditare la messa cui di* ceva ogni giorno ..., e che non tendeva che ad iudurre la repuMilica a se|wrarsi iuteraraenle, non solo dalla corte, ma al* tresi dalla Chiesa romina. I tuoi difensori hanno ìassalu ciò di calunnia, hanuo assento falte le attestazioni di Duraci, di Deilell, di Day le, di Le Couraycr (traduttore in francese della sua Storditici conci Ho tli Trento), et: hanno negalo l'au* tenticìlà delle lettere stanziale e d'alcutta delle opere publilicate col suo nome.Sfortunatamente per la tua memoria, l’esame degli archivi tegreti, di cui Darti ha avuto comunicazione, ed altre scopeti« recenti, non hanno die troppo con tei osa
lo	le asserzioni di Dossuet (qui la biografìa cita quella del protestante e pallore ginevrino e oriundo lucdtete Giovanni Diodali,traduttore in italiano della t. Itili -Ina che deturpò co'tuoi erro» i « pereto riprovata, ei. traduttore in iranoesedel-la Storia ilei concilio ili Trento, iofeno re a quella di Courayer; in un viaggio che fece a Venezia ebbe molli colloqui con fra Paolo e c<in fra Fulgenzio, e con vennero tra loro d’introdurre la pielesa riforma religiosa in Venezia). Uno scrii lore proiettante(Lcbrct,.1/.J£'»mino*/o-rico, stampalo a Lipsia), a narra che nel tfìoi) G. B. Li tic k li agente dell'elettole Palatino, ebbe un ablioccauiento con fra Paolo, il quale con fra Fulgenzio tuo confratello, dirigeva un'atsociaziotte «t* grela d’olire mille persone,di cui Ircceu-
lo	patrìzi dell« primarie famigli«, nel line d'introdurre la religione proiettante in Venezia. Etti attendevano per mani feitarsi, die la riforma si fòsse intrudo«, la nelle provinde tedesche limitrofe dd territorio ildla repubblica (appunto tolto gli auspidi dei Palali no FmiettcD V capo del parlilo proUslaoU sii GrrmM* mia, della CUI nbdlioae e sferri riparlai od voi- L, p.igi )" Q*W '• bHHirat d. «corre delta lettera mleicriUta da Euri co IV. Dalle lei lei e di («a Paolo al dot to proiettante ginevrino Cwaul« "<t, «t