che gli classerò un successore ; e l'impc-ralore acconsentì che vi celebrassero il conclave, come in pacifico e sicuro asilo. Ma quanto precedette, accompagnò e seguì il memorabile avvenimento, inclusivamente all’elezione e dimora di L’io VII in Venezia, l’ho descritto nel § XX, n.i. Ivi pur narrai la santa gioia del patriarca Giovanelli, in vedere riunito nella sua Venezia il sagro collegio, manifestata con dotta e fervorosa pastorale, per eccitare i diocesani alla preghiera, perchè lo Spi— ritoSanto illuminasse i principi dellaChie-sa a sollecitamente eleggere il Pastore supremo. Che non ebbe il conforto di venerare il nuovo Papa , e raddoppiare il suo giubilo per l’onore che accrescevasi alla sua patria, perchè indefesso nel prestare amorevole e riverente assistenza a’ cardinali, e nell’ intervenire con fervore alle pubbliche preci da lui ordinate, esile di corpo, abbattuto dalle fatiche, caduto infermo, morì a’ i o gennaio 1800, in età di 72 anni : e certamente se fosse sopravvissuto, Pio VII l’avrebbe annoverato al senato apostolico. Che la sua morte fu pianta da tutti, particolarmente da’poveri, che videro rapirsi il padre; ed il sagro collegio, addolorato, gli fece celebrare solenni e onorifici funerali, per pubblica dimostrazione di grato animo e di estimazione. La venerazione verso il prelato era tanta, che ognuno fece a gara per ottenere qualche porzione o delle sue vesti o de’suoi capelli. Ebbe sepoltura nella basilica patriarcale, dinanzi alla porta che conduceva al palazzo , con epigrafe marmorea, postagli da’conti fratelli Giuseppe e Antonio Giovanelli. Oltre l’ab. Cappelletti, lo celebrò l’ab. Bel-loroo ,Conlin nazione della Sto ria de ¿Cristianesimo, 1.1, p.l3; ed il cav. Mulinelli negli Annali delle Province Fenete. L’eletto Pio VII,giunto in Roma, per attestare la sua riconoscenza al clero veneto concesse al capitolo metropolitano quel-l’insegne corali di cui parlai nel § VI, n. 1. — Siccome sotto l’imperatore Giusep-P. II. «49 pe II furono fatteinnovazioni nella disciplina ecclesiastica in tutto l’impero d’Austria, sì negli stati diGcrmania,che nella Lombardia Austriaca,che ricordai pure ne’ dogadi 1 18.0 e 1 19.”; facendo poi parte degli stati d’Italia di detto impero le provincie di Crema, Bergamo e Brescia, già appartenenti alla repubblica di Venezia, in uno a tutte le provincie veneziane, anche esse furono sottoposte alle medesime discipline, e continuarono ad esserlo sino a’nostri giorni, io debbo riportarle. Narrai negli indicati articoli e deplorai le molte novità introdotte nelle chiese de’ suoi domimi da Giuseppe 11, continuate poco più, poco meno, anche dopo la morte di lui ;ed avendo in molte cose legato e stravolto le canoniche leggi, perciò il Papa Pio /-^/intraprese il viaggio di Vienna, e, malgrado le sue rimostranze personali, Giuseppell rimase fermo nelle sue idee,e inviò al governatore e capitano generale della Lombardia Austriaca il segueute editto,che in sostanza restrinse vieppiù il potere ecclesiastico, ed applicò a se non pochi diritti episcopali epontificii. Esso diceva: ” Dopo gli scambievoli schiarimenti, che in occasione della dimora del Papa nella nostra coi te sono seguili tra noi, circa diversi oggetti ecclesiastici, compresi ne’ regola-mentida noi finora prescritti pel vantaggio della Pieligione e dello Stato, abbiamo trovato necessario spiegarelesegueuti nostre determinazioni per intelligenza e direzione de’rispettivi governide’nostri domimi, e perchè questi ne procurino la piena esecuzione ed osservanza. 1° Resteranno ferme e perciò si dovranno osservare pienamente le nostre deliberazioni già pubblicate sulla tolleranza cristiana in materia di Religione. 2.0 Le stampe, opere, libri che uscirannoalla luce, dovranno essere rivedute da’ nostri regi censori; ma ciò non impedirà, che i vescovi possano fare, come in addietro, le loro rappresentanze al governo circa i libri che fossero veramente nocivi alla 55