834 guato da celesti prodigi, segnò il principio del culto, che a lui tributarono i veneziani, come a loro celeste patrono. Imperocché insorta gravissima disputa, circa il luogo della sua sepoltura, rimase insepolto per ben 4o giorni, senza dare indizio di corruzione, anzi spirando soavissimo odore. Alla quale lite avea dato motivo egli stesso, ordinando che il suo corpo fosse trasferito nell’isola di s. Giorgio in Alga, ove avea professato la claustrale osservanza. Ma i canonici della cattedrale vi si opposero,ed olteuneroche fosse deposto nella loro chiesa, ove tuttora si venera nella cappella maggiore, nell’urna ove fu riposto a’4 gennaio 1666. La sorreggono 8 Angeli, e sopra di essa è la statua del Santo in atto di pregare per la patria,circondato da!le4statue in marmo de’ss. Pietro, Paolo, Giovanni e Marco. Sisto IV nel 1472 l'onorò del titolo di Beato, 16 anni dopo la sua morte, ordinando li processo per la canonizzazione, che fecero proseguire Leone X e Adriano VI ; e benché non compito Clemente VII concesse l'uffizio e la messa di beato confessore, da celebrarsi in tutte le chiese del dominio veneto, non che permise che le sue immagini si potessero collocare nelle chiese di Venezia, purché fossero dipinte co’soli raggi e senza diadema, come si legge nel suo breve, presso Daniele Piosa, Collect. testimonìor. eie s. Laurentii Justiniani, p. 7 ; per cui il Novaes lo disse allora propriamente beatificato. Sisto Vconcesse indulgenza plenaria nella sua festa, a chi visitasse la chiesa ove si venera il corpo, e Clemente Vili nel i5g8 l’estese a tutte le chiese della congregazione di s. Giorgio in Alga, e ne approvò l’uffizio proprio di rito doppio con 8." Nel 16 x 3 la repubblica fece istanza alla s. Sede perchè si riassumesse il processo per la canonizzazione. Liberata Palermo dalla peste per l’intercessione del b. Lorenzo, Urbano VII! glielo concesse per protettore con l’uffizio del rito corrispondente, col breveEx- poni nobis, de’28 febbraio 1628, presso il Cornaro, De Eccles. Fenet., e il Guerra, Epitorn. Bull. lìom. t. 1, p. 82 ; ed a’21 agosto permise il Papa che il ven. corpo si potesse collocare in una delle cappelle erette nella metropolitana dal patriarca Antonio I Contarmi. Nel 163o afflitta Venezia dalla peste, ad esempio de’palermitani, ne implorò il patrocinio, proponendosi sollecitare la sua ascrizione al catalogo de’santi, che la sua festa fosse annoverata fra quelle di palazzo, e in essa ne venerassero le sagre ceneri ildogee il senato,e sulla parete a destra della suddetta cappella Antonio Bellucci ne dipinse il voto. Finalmente il veneto Alessandro VIII a’ 16 ottobre 1690 solennemente lo canonizzò nel Vaticano, indi Benedetto XIII ne pubblicò la bolla Rn-tioni congrui i, de’ 12 gennaio 1 rji^,Bull. Rom. t. 11, par. 2, p. 3g2. Innocenzo XII 1’ 1 1 agosto 1691 assegnò il giorno 5 settembre per celebrarne la festa con rito semidoppio ad libitum, per essere quel giorno in cui fu esaltalo alla dignità vescovile di Castello; ma la s. congregazione de’ riti con decreto 22 gennaio 1752 concesse al clero secolare e regolare di Venezia l’ufficio proprio del Santo, assegnandone la festa al giorno 8 gennaio. Benedetto XIV nello stesso 1752 concesse l’odierno uffizio, lutto proprio, con inni, antifone, lezioni, responsorii ec., e messa. Il veneto Clemente XIII con decreto 12 settembre 1759, ordinò che in tutta la Chiesa se ne celebrasse a’ j settembre 1’ uffizio e messa di precetto col rito semidoppio. La Fitadelb. Lorenzo Giustiniani, scritta in latino dal nipote Bernardo Giustiniani procuratore di s. Marco, fu stampata in Venezia nel i475,ed èriportatadal Surio agli Sgennaio; da’Bollandisti,//c/. ss.Ja.nuar., 1.1, p. 557 ; da Daniele Rosa, Sillog. Sum-rnor. Sanctissiniontmquc Ponti/, ili-11' strior. Fenetor., Veneliis 1614» e Pre messa ancora alle dotte Opere dello stesso sanlo. Questa vita medesima, di cui si