no compresi,anzi che fonnano ¡1 tullo di questo libro”. U Reumont fa onorata menzione delle opere del d.r Tommaso Gar già bibliotecario a Padova, ora a Trento, nella i.’ delle quali trovò i Documenti inediti intorno all’Archivio segreto della repubblica di Venezia, pubblicò le Relazioni venete di Roma, ec. Sulla diplomazia veneziana e su’diplomatici veneti, altre notizie si ponilo ricavare da’ seguenti autori. F. Vayer, Legatili seti de Legatione Legatorumque privile-g/i.?,Parisiisi5Ì7g. Giovanni Chokier, De Legato, Cotonine 1624- Gio. Cristiano Lunig, SyllogepiiblicorumNegoliornm, Francofurti l6g4: Codex Diplomati-rus Italiae, Francofurti 1725. G.C. Tiombelli, La Diplomatica, ossia l’arte di conoscere l'età e 1’ autenticità de’ rodici latini e italiani, Napoli 1780. Marlens, Manual diplomatico de los a-gentes diplomáticos, Paris 1826. Du-mont, Corps universel Diplomatique des Traitez d'A Iliànce, de Paix, de Treve, avec le Supplement par Barbey-rac ec., Amsterdam 1726. Ottavio Maggi, De Legato, Venetiis 1566. Cardinal de Perron, Les Ambassades et nego-tiations, Paris 1623. Directorium Auli-rH/;))Hagae-Comitisi687. Chevigni, La scienza delle persone di Corte, di Spada e di Toga, Venezia 1 742. Giuseppe Gio. Schlikenrieder, Chronologia cliplo-niatica, Vindobonae 1753. Caduta la repubblica, Venezia perdette questa singolare gloria della sua antica diplomazia di tanta rinomanza, ed alla sua nuova condizione politica fa d’uopo che io ritorni, per narrare la deplorabile occupazione francese, e le sue conseguenze. 46. Abdicato il doge, scioltosi il governo dell’antichissima e nobilissima repubblica di Venezia , erasi fatto sgombro il campo, che i francesi dovevano aprire a-gli effetti dei preliminari di Leoben; e quindi avvertito il popolo, che per (’insudiciente attuai guarnigione di Venezia dovea entrarvi quali amici un nume- *>99 ro di francesi per distribuirli in vari pun ti della medesima, il Battaglia e il Donato concertarono col segretario della repubblica francese Villetard il raodod’in-trodurre in Venezia tali truppe. Dalla città stessa furono spedili all’opposta riva e margine della Terraferma alcuni burchielli ossia grandi battelli rimorchiati da una barca o due a 4 remi, che a-doperansi su tutti i fiumi e canali donde si giunge a Venezia; e senza i quali l’armata francese avrebbe durato molto tempo prima di passar le Lagune, e per attaccar la città avrebbe abbisognato preparare una flottiglia e collo scandaglio in mano cercare la direzione de’canali tortuosi , in mezzo a sì grande estensione d'acqua in cui i segnali non più tracciano la via; avrebbero reso inevitabile il dar in secco ad ogni tratto, con fragili barchette, sotto il fuoco di mille cannoni, e impadronirsi l’una dopo l’altra di tulle le isole che formano il bacino. Per la marina militare , che allora possedevano i veneziani , per le loro truppe , per trai" partito degli altri abbondanti mezzi di cui erano forniti, non d’altro loro faceva d’ uopo che di risolutezza e di unione; queste mancando,l’inviolata Venezia miseramente soggiacque allo straniero, mentre dalla sua fondazione in poi non avea veduto mai nel suo seno soldati nemici. Memoranda epoca segnalata dal pianto, dal dolore, dalla costernazione, dal fremilo e dall’indignazione dei buoni, solo giubilandò,oltrei sedotti ingannati, i tra ditori di sì gloriosa patria, e gli altri settari stranieri. Osserva il conte Dandolo: » Coloro che suscitano le rivoluzioni, come quelli che più caldamente per esse parteggiano, invocano sempre la libertà per allucinare col suono di questa magica voce le menti più deboli e meno esperte. Essi volevano anche allora, ciò che vollero semprein addietro, e sempre vorranno nell’ avvenire : la libertà cioè di collocarsi nell’altrui seggio, per imporre ad ogni altro la propria volontà ! ” Dun-