gli .litri reali sovrani. A questo malcontento de’ veneziani ti aggiunge l’altro per le discordie sui confini del Ferrarese, e per altre vertenze ecclesiastiche rieoi date più sopra. Per questi disgusti, che non riuscirono a sopire i ministri del re di Francia, il Papa nell 63 > modificò e poi tolse dalla sala regia del Vaticano l’iscrizione postavi da Pio IV in lode della repubblica di Venezia, per la difesa assunta di Papa Alessandro III contro Federico I imperatore, di cui tenni proposito nel dogado 39.° Il che riuscì di grave offesa al senato veneto, e non tardò* vendicarsene. Questo non impedì l’esnltazio ne al cardiaalato nel i64< del uobile veneto Marc’Antonio Bragadino vescovo di Vicenza,anche in riguardo all’avo invitto difensore di Famagosta. Prima di questo tempo,per finirla colla Valtellina, continuando nel 1637 in Italia la guerra tra'francesi e spaglinoli, nel marzo mutarono faccia agli affari della Valtellina. S’era ivi annidato il duca di Rohau co’ francesi, e in suo potere teneva i forti di quelle parti (saranno stati nuovamente fabbricati, ovvero altri diverti da'demo-liti), dando eoa ciò coatioua apprensione a’eoo lini di Como, ed obbligando il governatore di Miluno marchese di Legane« a mantenervi ivi buoua guardia. Cominciarono ad impazientirsene i grigio-ni, allettati dal duca fino allora colla speranza di ricuperar I' antico dominio di quellu provincia ¡efinalmente insospettiti clic la Francia meditasse di stabilirvi» per sempre, fecero colduca strepito e vive doglianze. Li quietò il Rohao con una convenzione, per cui si sosteneva nella Vai-tellina l'esercizio della religione cattolica, e si icstituiva a'grigioni quello della giustizia. Perchè poi la coite di Francia no« approvò alcuni capitoli,e nouaiaudò denari per le paghe dovute ad essi gridoni, questi si rivolsero al governatore di Milano, e alla reggeutad'lnnsbruck dote Untarono buoii accordo, e si concluse di muover unitamente l’armi (ter cacciare di là i francesi. Per l'iniera.ù iM |>ercliè ledi lui promette c no perduto il credito, on,, .1,1,,', ' ^ d impedire quanto glt sotfMsi, de assalito a un tempo da’giii** gnuoli e austriaci, si trovò • cedere le fortezze ea ritirarueo1*»!,^ cesi. Coti tornarono i valtel!i«i emù. a provare il ditgutloto gotenw «fe'p ni eretici, salva ivi sempre mia»' fc sola religione cattolica, òi Malati ---1 meno, che chiunque tt tenesse - ^latih. dalle sentenze de'magittrati 5. tessero ricori ei e a due persone, che unv bero deputale l’una dal govrraalart 4 Milano, e l’altra dalle leghe ih tm p gioni. Durò i|uesto stato di eow fi» » 1797, incili la Valtellina fuifryli *»’ francesi, divenne poi Soodno ot^wf» del dipartimento italiano drU’àiia, m corporato nel 1815 al re^no Lm«1u>*» Veneto, come giù notai. Intani» k Sfi goa stimolando Urbano Vili a iÌkImi* re decadutoda’feudi di Parma* /Va1»# za il duca Odoardo Farnese, patii*«** di Francia, e d’in vestirne il nipote J lai deo Rarherini prefetto di Rn«aij«a» le di s. Chiesa, il qualeduea il avea difeso dalla sua rovioa colla tf»* rione del conte Ambrogio Carpe*«* ^ marchese di Leganet, gli rutta a ftei cario cogli spagnuoli. Dipoi 1 Bai** nipoti d’ (J1 bano Vili aspiranti* a|k *■* di Castro e Roncigltonr, orttrll* ét ■ gazione di J’iterho,altri fendi il«.la t V de che il Farnese posteile»a 'i‘‘ ' di questa, suscitarono 1 tuoi cmfct»»’ m Luoghi di Monte fondati 10 R»«t* •*“* rendite del ducalo di Castro, .«j.r4 versi motivi mossero il zìo a ra nel l64l, e potoa faceodo il Papa Casti o a’ 13 ottolne dal •*»* Luigi Mattel generale dt s. Chteta, • rocca di Moolallo, di cui nel 1^ L p. 135, |>er ultimo ulci sentenza w munica e di devolutiooe di I»*11 ' 1 stali alla camera npostuli«» mm**'1' lun«.-rocche Odoardo avendo i»f*£*‘ *