u co Monetario viveva a’(empi del doge Giovanni I Partecipazio dell’829. Finalmente il doge Orso, dopo aver ne’comi-zi generali confermali i privilegi e le cose da’fedelissimi abitanti di Chioggia richieste, già vedendosi vecchio, rinunziò nel g3a al principato, e nel monastero di s. Felice nell’ isola Aminiana prese l'abito di monaco, visse tranquillamente il resto de’ suoi dì, e morì in odore di santità, modello de’ principi religiosi, giusti, prudenti. — Pietro II Candiano XIXdoge. Dalla dieta generale accolla per eleggere il nuovo doge, venne scelto nel g32 Pietro Candiano figlio di Pietro I, che combattendo contro i narentani vi avea lasciata la vita. Spedì Pietro II immediatamente a Costantinopoli il figlio Pietro Candiano, il quale da Costantino VII ebbe con molti doni il titolo di protospatario. Que’di Capodistria, grati a’benefizi loro fatti in vari tempi da’ veneziani, ricorsero al doge per la continuazione di loro protezione,offrendogli a titolo d’onore 100 annue anfore di vino in perpetuo. Montato perciò in iraWintero marchese d’ Istria pel re Ugo, confiscò tutti i beni che i dogi colà possedevano, p quelli del patriarca ¿li Grado e de’ vescovi d’ Olivolo e di Torcetto, e-di altri; proibì agl’istriani di trafficare co’ veneti, e molte navi venete predò, uccidendone i padroni. 11 doge lungi dal vendicare col sangue sì grave ingiuria, fece legge che nessun veneto dovesse d’allora in poi approdar nell’ Istria, vietando a qualsiasi istriano l’approdo a’ mari e La* gune venete. Ciò assai bastò perchè Win-tero e i suoi vedendosi privi de’ mezzi di commercio, per opera di Marino Contarmi patriarca gradese si umiliassero, chiedessero scusa al doge e implorassero perdono, che fu dal nobile e genero* soanimo di Candiano accordato allo stesso Wintero in persona venuto a questo fine in Rialto. Avvenne poi che nel g35 i comacchiesi avendo rubato alcuni veneziani e imprigionatili, il doge con una squadra leggera prese e diè fuoco alla turo città, e menati a Venezia alcuni abitanti, non li lasciò liberi, se prima non giurarono fedeltà al veneto impero. Al tempo di questo doge, il più degli storici ascrive il famoso ratto delle spose veneziane,eseguilo audacemente nella cattedrale da’triestini o narentani e allri istriani ; e per la punizione de’ rapitori e ricupera delle spose fu poi istituita la famigerata festa delle Marie, in memoria dello strepitoso fatto, come narrai nel§ Vili, n. 7. Altri lo pongono sotto i tribuni, altri al tempo del doge Pietro Tradonico, 0 sotto Orso II Partecipazio 0 ne’due seguenti dogadi. Morì Pietro II nel g3g amato da’suoi, onoralo e temuto da’fora-stieri. — Pietro Partecipazio XX doge. Quel Pietro Partecipazio o Badoaro, figlio del doge Orso II, protospatario e prigioniero del re de’bulgari, dopo circa 28 anni nel g3g venne eletto doge. Alcuni storici il computano II di questo nome, perchè annoverano come I Pietro Parte-cipazio che brevissimamente regnò con Giovanni II suo fratello. Essi giustamente riflettono, che dal vedersi trascelti al principato soggetti per lo più delle famiglie Candiana e Partecipazia,devesi molto facilmente dedurre quanto polenti essi fossero, e quanto pochi maneggi impiegar quindi dovessero per conseguirlo. Il doge Pietro fu pacifico, e i veneziani sotto il suo reggimento goderono pace invidiabile, mentre Italia tutta era dilaniata da guerre e discordie, e,per la rozzezza e barbarie de’lempi, il secolo X fu appellato ferreo, per la malvagità plumbeo, e per 1’ ignoranza oscuro. Vogliono alcuni che sotto questo doge fosse segnato col re d’I • talia Rodolfo,o con Berengario 11, il trattato di conferma agli antichi patti; ma tortamente 1’ una cosa coll’altra confondono; poiché il trattato con Rodolfo ebbe luogo con Orso II, e quello con Berengario II avvenne sotto Pietro III Can-diano. Le date poi in che fiorirono i due re, manifestano gli anacronismi, Il do-