chiararono. » Venezia è in lina condizione unica al inondo : la sua posizione a lutata dal valor cittadino, la rende inespugnabile. La nostra flotta le assicura la via del mare. Qui è il vero propugnacolo della libertà italiana, qui donde mosse il i.° esempio del viver libero, della grandezza cittadina L’austriaco generai supremoWelden fin dal 27 luglio 1848 da Padova avea domandato al governo la resadiVenezia,epoil’i 1 agosto comunicò a’commissari regi la capitolazione Salasco, per la quale era stipulato : evacuazione di Venezia, de’forti e de’ porti delle truppe sarde e della flotta sarda. Fu allora che il popolo infuriato proruppe: Abbasso il governo regio! Abbasso i commissari! Viva Manin! Questi calmò il popolo, assumendo col suo assenso il governo per 48 ore, finche l’assemblea nominasse il nuovo,dichiarando a'militi italiani , che difendendo Venezia avevano salvato l’indipendenza d’ Italia. Subito partirono per Parigi Tommaseo e Toffoli, sperando ottenere l’intervento della repubblica irancese. A memoria dell’ 11 agosto si decretò poi la coniazione d’ una moneta d’argento. Raccolta l’assemblea a’i3, stabili nominare un governo dittatoriale di 3 fino alla durata del pericolo patrio, e si dichiarò permanente. Si decise poi, che de’3 uno dovesse appartenere all’armata di mare ed uno a quella di terra, onde elesse Manin, Graziani e Cavedalis. Il Mengaldo rinunziò il comando della guardia civica, per andare a Parigi in missione, e lo successe il contrammiraglio G. Marsich. Continuandosi dagli austriaci le fazioni contro la bloccata Venezia, al comitatodi guerra successe il Consiglio di difesa ; e ad impedire le comunicazioni fra l’interno e l’esterno, gli austriaci circondarono la città con un cordone di barche armale a’ 18 agosto. Si apri un prestito di 10 milioni di lire italiane a’31 , garantito dalle provincie Lombardo-Venete, con cauzione ipote- caria del palazzo ducale c delle Procura tie nuove, a’12 settembre il Cardinal patriarca ordinò alle chiese preci quotidiane per le necessità di Venezia. Non mancarono funerali a’morti per l’indipendenza d’Italia, e Te Dami per vantaggi riportati ne’combattimenti. L’ 11 ottobre furono confermati i dittatori triumviri da 118 voti contro i3. Osopo si arrese agli austriaci, a’quali poi i veneti tolsero nel paese del Cavallino 2 cannoni e molti commestibili. Altri cannoni e prigionieri furono presi nelle fazioni di Fusina e Mestre a’27; ma le concepite speranze della mediazione anglo-francese vieppiù si andavano illanguidendo. A’ 23 novembre nella piazza di s. Marco venne bruciato il n.°42 del giornale YImparziale, e ciò per un articolo, nel quale si predicava la candidatura a re del regno Lombardo-Venetodelduca diLeuchten-berg Massimiliano,figlio del principe Eugenio. Frattanto, come notai negli articoli Pio IX, Ungheria ed altrove , in Olmiitz l’imperatore d’ Austria Ferdinando I,a’2 dicembre 1848 rinunziò al trono in favore del suo nipote Francesco Giuseppe I,imperatore regnante,dichiarato maggiore nel dì precedente; e ciò in conseguenza che il di lui fratello arciduca Francesco Cai lo,nello stesso giorno avea rinunziato di succedergli, con abdicazione parimenti in favore ilei suo primogenito il nominato augusto. Indi l’imperatoreFerdinandoJ,coU’in>pcralri-ce Maria Anna, stabilì I’ ordinaria sua residenza a Praga. Il comune di Venezia, verso il fine di novembre, emise car ta monetata denominandola Moneta del Connine di Veneziaj quindi il governo considerata la scarsezza della moneta metallica, istituì ne’ primi di dicembre una commissione per fissare ogni domenica il corso cambiario delle monete effettive e nominali di sopra indicate; e decretò la coniazione d’una moneta del valore di 15 centesimi di lira corrente. A’ 17 di dettomese/in conseguenza della 11-