ji onore, e partirono per Venezia la mattina de’25, che alle 3 pomeridiane ne festeggiò l’arrivo nel modo piò splendido. Dopo i ricevimenti ufficiali, i.° pensiero Jel Sire, fu quello di provare co’fatti come egli venisse portatore di larghezze e di grazie. Perciò a’28 fu dato un decreto pel quale » nell’ intento di alleviare le conseguenze de’luttuosi avvenimenti degli anni 1848 e 1849,e porre le comuni di Venezia, Durano, Malamocco , Murano, Chioggia e Pelestrina in situazione di poter regolare la loro economia interna, dissestata per quegli avvenimenti ” condonavasi alle medesime, Venezia e a’comuni dell’Estuario » in via di grazia la somma tuttora residua di austriache lire 13,052,800:29, del debito (fatto nell'ultima repubblica e giù discorso) di austriache lire 13,230,021:91, da esse contratto, onde cambiare la carta comunale in viglietti del tesoro Quindi a’2 dicembre, anniversario del suo avvenimento al trono , il giovane imperatore volle cancellare ogni reliquiadelle deplorate vicende de’precedenti anni, e perciò con decretosi degnò » condonare, per atto di grazia , interamente la pena a 70 condannati per alto tradimento o per altre azioni criminose contro l’ordine pubblico”. Con altro decreto levò i sequestri de’profughi politici del regno Lombardo-Veneto, sulle loro sostanze imposti a’13 febbraio 1853; autorizzando il feldmaresciallo Radetzky >• anche per l’avvenire, a decidere sulle istanze de'profu-ghi politici per impune ripatrio e per riammissione alla cittadinanza austriaca, in quanto l’avessero perduta, e ad accordar loro l’implorata grazia, qualora i supplicanti promettano, mediante una reversale, di comportarsi ognora da sudditi leali e fedeli”. Il 3.° decreto poi contiene un atto di munificenza ad un tempo edi cristiana pietùverso la basilica di s. Marco,che ne abbisognava. Per sopperire dunque alla necessità di maggiori lnvori,chemostravansi indispensabili pel 797 risiamo del patriarcale tempio, accordò un importo annuo di fiorini ventimila. E qualora, nel corso degli anni, tale somma cessasse di essere per intero o iu parte a ciò necessaria, ordinò che l’intero importo o il sopravanzo fosse capitalizzato in aumento dell’attuale sostanza deb la medesima basilica Marciana, e che dovranno gl’interessi relativi essere impiegali sempre per la manutenzione del fabbricato della chiesa stessa. Così la concessione annua de’ 20,000 fiorini divenne perpetua. La Gazzetta di Venezia, riprodotta dal Giornale di Roma del 1856 a p. 1 i5a, fa l’elegantissima narrazione del grandioso spettacolo popolare e proprio solo di Venezia, della Regala offerta a’7 dicembre dalla città agli augusti sovrani, per tributare al generoso largitore di tanti benefizi il pubblico omaggio della sua riconoscenza. Quindi si ammirarono nel Canal grande le peote e bisso-neche fecero splendido corteggioagrim-periali coniugi nel loro ingresso, ricomparendo le peote Giovanelli, Papadopo-li, e quelle dell’arte Vetraria e del Commercio, la bissona Treves d’una ricchezza ed eleganza squisita, la tipografia natante dell’Anlonelli e le barche de’Napoleta-ni e dei Chiozzotti che tra’ canti e i suoni lanciavano prodigalmente e confetture ed arauci a’più vicini ed a’iontani, e le altre tutte che si avevano in quell'incontro ammirate: ed a queste altre se ne aggiunsero, sfarzosamente e con buon gusto fornite, tra le quali una margarotn, graziosa barchetta vogata da 6 rematori abbigliati bizzarramente alla spagnola. » Intanto il Canal grande, questa via unica, cominciava a presentare uno spettacolo sorprendente, indescrivibile. Le finestre, i poggiuoli, le rive degli stupendi edifizi che lo fiancheggiano, e che formano l’ammirazione dello straniero, il quale, dopo aver compito il giro d’ Europa , dee confessare di non aver mai veduto nulla di simile, perchè, come dice un forbito scrittore, Venezia non somiglia che