.Ha s Penitenzieria, il che fu cagione di dissensioni con Benedetto XIV,che inutilmente ne domandò la revoca. Però la lepubblica pel suo ambasciatore venendo ,n cognizione che il già suo figlio, ora Pa-¡,,1,nutriva lo stesso desiderio, per singolare riguardo prima sospese nuovamente per 4 mesi, e poi come vado a dire ritirò il decreto.Quindi Clemente XIII colta lettera A primo, de’5 agosto 1758, presso il Guerra, Epitom. Constit. Apo-1tolic. t. a, p. 345, ringraziò la repubblica di Venezia pe’ pubblici segni di gioia die avea manifestati nella sua esaltazione al triregno,e pc’distinli onori coi quali area ornata la sua famiglia; ed insieme esternò la lieta speranza, che la signoria gli desse maggiori contrassegni del suo amore verso di lui, ed erano appunto questi la revoca del decreto, nella (piale la medesima signoria non poteva temere pregiudizio alcuuo alla sua dignità, poiché ognuno sapeva, che chi ha il potere ili fare le leggi, ha pur quello d'abrogar-le lenza detrimento di sua autorità suprema, molto piùse si considera il tempo in cui si fa e in grazia di chi ; cioè per le preci d’un figlio dalla divina clemenza innnlzato al Irono pontificio. Il Bercastel riporta la lettera, scritta al doge Loreda-do dal Papa due giorni dopo la sua e-lezione, che riprodurrò per la 1." con un cenno della risposta, poi l’altra ricordata de’ 5 agosto, la quale pure interessa riprodurre in un alla risposta, per quanto dovrò riferire. Intanto comincio dalla 1.* lettera.» Appena innalzati, dalla provvidenza del Signore, senza altro merito Nostro, in tempi tanto miseri e calamitosi, al supremo governo della Chiesa, volgiamo il pensiero e lo sguardo versoVo-slra Serenità come degno ed illustre capo della Repubblica, che abbiamo sin ora pel nostro nascimento osservala per Nostra dilettissima madre, e che ameremo da qui innanzi , pel grado in cui siamo «Mtituiti di padre di tutti i fedeli, come Nostra figlia , partecipandole con que- 585 sta lettera scritta di Nostro pugno, questo inaspettato Nostro successo.Siamo però ricolmi di una giusta fiducia, che essendo la medesima interessata a procurare che il Nostro governo riesca a lei di gloria e di utilità alla Chiesa, vorrà assisterci coll’ellicacia delle sue orazioni e colla saviezza dei suoi consigli, ed incominciare ancora a felicitarne i pii nei pii col cooperare al ristabilimento di una perfetta unione con questa s. Sede, dandoci il tempo ed i mezzi di poter utilmente travagliare come erasi già incominciato col Nostro predecessore. Ne porgiamo a questo fine a Vostra Serenità le più fervorose preghiere,assicurandola, che come ci sarebbe di sommo contento che la Nostra amatissima patria desse agli altri principi cattolici questo pio e generoso esempio di filiale deferenza alle giuste i-stanze del Vicario di Gesù Cristo, così darebbe ancora a Noi il motivo di approfittarci maggiormente della dignità pontificia per promuovere le sue convenienze, e per implorare in grado di Sommo Sacerdote dal distributore d'ogni bene a Vostra Serenità, alla Repubblica ed ai suoi doniinii ogni incremento di gloria e di felicità ec.”. A questa amorosa lettera , a’ 12 dello stesso agosto rispose colla seguente il doge in nome della repubblica”. L’assunzione di Vostra Santità al sommo pontificato è un’opera dello Spirito del Signore, che illuminando In mente del sagro collegio ha mosso la volontà del medesimo a presceglierla, benedicendo con questo grande e felice successo l’espettazione di tutta la cristianità, ma singolarmente i desideriidellaRepubblica nostra, la quale esulta nei vedere alznta al sommo grado di comun padre Lei die finora contraddistinse qual suo prediletto ragguardevole figlio .. .con filiale venerazione c'inchiniamo al bacio de’santissi* mi piedi ”. Alla notizia poi che il senato aveva sospeso per altri 4 mesi il decreta o editto del 1754, Clemente .Vili scrisse a’5 agosto al doge Loredano. » Fin