pare ovunque. Allora il duca di Milano fece dell’aperture alla repubblica, ponendole in vista quanto era mal veduta, anche oltremente, pel suo ingrandimento, per possedere il più bello stato d’Italia, e che il Papa, quantunque veneto, se la guerra cominciasse sarebbe ili.” a muoverla contro di essa per ricuperare Faenza, Forlì, Ravenna, Cervia; perciò consigliare moderazione e pace. Rispose il senato, ilColleoni essersi ritirato,e voler tentar la propria fortuna; vedendo tante potenze collegate contro di esso, aver arma- lo per precauzione, del resto voler pace con tutti. Così cominciarono nuove pratiche, onde indennizzare il Colleoni dalle spese fatte, e si mandò a Roma ambasciatore Pietro Morosini di s. Giustina, per farsi il Papa mediatore della Pace, il quale instancabile per comporla vi riuscì e la pubblicò solennemente iu Roma nel ¡468, e il simile fu poi fatto in Venezia. Ma nou tardò ad esser turbata, per destino infelice d’Italia. Dopo la morte di Sigismondo 1 Malatesta, secondo lo statuito da Pio II doveva Rimini tornare alla s. Sede; ma la vedova Isotta facendosi forte del presidio veneto voleva conservarla pel (IglioMalatesla, mentre i cittadini erauo propensi per Roberto altro figlio del defunto e della fanese, e Paolo 11 l’avea preso a’ suoi stipendi!. Ad onta delle promesse del Papa di volergli dare una nipote per moglie, e iuvece di Rimìni, Sinigaglia e Mondavio, Roberto collegatosi col re di Napoli, col duca di Milano e co’ fiorentini, recatosi a Rimini, se n’impadronì, sbaragliò l’esercito pontificio e fece assassinare barbaramente il fratello. Non si deve dunque accusare Paolo II di avere rotto quella pace da lui conclusa. Avea tutta la ragioue di procedere, sebbene non fece altro. E-gli perciò erasi alleato co’ veneziani per a5 anni nel 14Gc), con diversi capitoli che si leggono nel Rinaldi a tal anno. Venuta la repubblica in cognizione che i turchi con grande armamento stavano 229 per piombare sopra Negroponte, fece altrettanto e affidò il comando della flotta a Nicolò Canal, il quale vedendosi in forze infinitamente inferiori, da Negroponte, ov’erasi recato, passò in Candia sotto colore di sollecitare soccorsi. Fu alloraspie-gata mirabile operosità per armare uà’ altra flotta, contribuendovi Padova, Verona e Brescia; e si decretarono fortificazioni a Candia, Modone e Corone, non che pubbliche orazioni. La repubblica fece reiterate urgenti istanze al Papa per muovere senza ritardo la cristianità, ed egli pubblicò una bolla d'indulgenza plenaria a tulli quelli che andassero in persona contro i turchi o pagassero per 4 mesi Un uomo in loro vece, ed ordinò processioni per muovere la divina misericordia. Intanto Maometto II in persona colla sua formidabile flotta assalì Negroponte, che léce eroica e ostinata resistenza e strage de’turchi, mentre il Canal avendo a’suoi ordini 52 galee, 18 navi e una galea grossa, non erasi mosso, e quando poi si decise aiutare i suoi concittadini e l'isola, essendo già 1’ armata entrata nel canale di Negroponte, ad onta degl’inviti de’difensori dell’isola, timido noti credendosi abbastanza forte uulla fece, neppure investì il ponte de’nemici, e fu causa della perdita di Negroponte, che il sultano volendola ad ogni costo, con ripetuti assalti vi penetrò a’g giugno 1470, facendone vendetta colla strage generale, senza distinzione di sesso e di età, con tulli gli altri orrori che accompagnano si (Fa t te conquiste. Paolo Erizzo, che da prode avea difesa il castello, si rese a patto che n’ avrebbe salva la testa ; ma il feroce sultano lo fece segare per mezzo la persona, dicendo aver promesso la testa, non il corpo. In quello stesso latal giorno arrivarono due altre squadre venete dii6galee, 17 navi e Ggaleaz-ze; ma il buon momento era perduto. Il Canal dopo aver inoperoso assistito al terribile eccidio della città, nou investì Tarmala nemica quando partì per lo