retio corrispondente in chiesa, accolse al bacio del piede le religiose e molte dame, e fu presentalo di rinfresco. Nel dì seguente si condusse alla visita della chiesa di s. Biagio alla Giudecca, bellamente ornata, e venerò al suo altare il corpo della beata Giuliana Collalto. Ammesse varie dame in sagrestia al bacio del piede, altrettanto permise ad altre di esse nel monastero e alle benedettine, trovandolo illuminato e addobbato con pompa. Oltre il rinfresco, gli fu offerta ima magnifica ed elegante mappa di fiori, cou un libro nobilmente legato, unitamente a un calice d’argento grandioso e fregiato di bellissimi lavori dorati. Giovedì i.'“maggio andò nella chiesa di s. Anna, e nel monastero lasciò che le monache e le dame gli baciassero il piede, visitando l’inferme, come soleva fare, tutte confortando colle parole di padre e la benedizione di Pontefice, il che sempre praticava. Di lì ritornò alla Certosa, ed orato nella chiesa s’intrattenne co’religiosi. Nella sera accolse il vescovo di Lavant. A’ i passò a visitar la chiesa del Redentore, ricevuto dal Cardinal York, e nella sagrestia die’a baciare il piede a’cappuccini, ed entrato nel convento ne visitò i malati. Nel dì seguente portossi alla chiesa e monastero di s. Chiara, appagandole pie brume delle agostiniane. Nelle ore pomeridiane del 4 fece ritorno alle monache di s. Zaccaria, orò nel coro ecomodamentegirò pel monastero. ¡Nel seguente lunedì festa di s. Pio V, celebrandosi solennemente in ss. Gio. e Paolo, vi si recò e venne ricevuto da’vescovi di Como e Luni-Sarzana domenicani, dal vicario generale, dal p. maestro del s. palazzo, dal p. segretario dell’indice e da tutta la comunità, a cui eransi unite quelle degli altri domenicani di Venezia. Celebrò la messa all’ altare maggiore, ascoltò quella d’un cappellano segreto, visitò la cappella del ss. Rosario, i cui numerosi fratelli baciarou-gli il piede; onore che compartì iu sagrestia a molte dame e altre persone, e nel 7*7 convento (da lui abitato da’ 12 ottobre al i.“ dicembre 1799, prima d’entrare in conclave) a tutti i religiosi, dopo il rinfresco accettando un mazzo di fiori di seta de’ più belli che si lavoravano a Vicenza, coll’immagine in seta del Santo adorno con merletto d’oro. Nel pomeriggio andò dagli eremiti camaldolesi di s. Clemente in isola. A’6 sapendosi che il Papa voleva visitare s. Giovanni Nuovo, tutta la strada fu vagamente ornata e le finestre con ricchi drappi. Numerosa truppa avea alla testa il maggiore di piazza e il tenente generale Manfrault. All’ avvicinarsi del Sunto Padre, da’balconi si sparsero fiori, e due fanciulli graziosamente vestiti fecero il simile dinanzi la chiesa. Fra la venerazione e la gioia del numerosissimo popolo, pervenuto alla chiesa, vi fu ricevuto dal Cardinal Giuseppe Doria, da mg.r Gallerati-Scotti e altri prelati, dal cleroeda’nobili deputati.Ilcardinal Du-gnuui die’la benedizione col venerabile. Riuscì di edificazione vedere il Sommo Pontefice recarsi nella casa del parroco percousolare un benefattore della chiesa, che ardendo del desiderio di baciare il piede e esser benedetto,essendo infermo, ivi si fece portare. Poscia ebbe luogo un rinfresco.A’7 visi lòia chiesa di s.Caterina magnificamente decorata, ricevuto dal clero e da’nobili deputati, fra’quali il conte Antonio Widinan fratello di suor M.‘ Eletta badessa del contiguo nobile e magnifico monastero, pur messo a festa. In esso entralo, ammise benignamente tutte le religiose al bacio del piede, presentato di rinfresco, d’una gran mappa d’eleganti fiori artificiali, e d’un calice d’ argento dorato cou superbi lavori. Nel seguente giorno andò nella chiesa di s. Maria della Celestia, riccamente parata, ed entrò poi uel monastero a far baciar il piede alle monache, all’ educande ed a molte dame,cui colla solita indulgenza permise l’ingresso. Dopoil rinfresco la più piccola dell’ educande, cou breve complimento iu versi, umiliò una bellissima mappa di