-mi un’ importante ri tonila del consi->dc’Di*a. Il potere di questo da quau-oikI i5*9 erasi annessa l'aggiunta di iSlra’priocipali magistrati, che ogni an-eleggevano nel i.° di ottobre, erasi borili modo ampliato, sicché poteva dirti di* qua« da te solo reggesse le cose in-Mt cd esterne della repubblica. Se molti per ileboleua non sapevano o non osa-<100ricorrere a’ mezzi che fornivano le elezioni per fare rientrare quel «MMglio oc’ suoi limiti, molti altri ¡uve- • oc Motivano tutto il peso, e attendeva-m tuo impazienza la i* occasione per •fagliarlo di queU'aggiunta da cuigli dentavi Unta preponderanza. Tutto si narri dal prof. Romanin. A darne un censo, duo solo che neli58i avvennero tre cm di* condussero lilialmente la mag-pot inzt a dare pubblico seguo di disap-pmauooe e a sopprimere in modo quieto « voz.1 concitare odii e tumulti la mal •t-VTU ionia. Ridotte le cose ad esigere p“>tocd efficace rimedio,altri menti que •ì» lotta di poteri avrebbe ridotto a gra-h pencolo la repubblica, e raccoltosi il • ottobre i58j il maggior consiglio per Tdajone della zonla, solo i a fui ono ap-r*6**1*. e nelle seguenti adunanze, niu-«o più ottenne i voti. Era questo un se-t“o evidente di riprovazione, e varia- sene disputava ne’consigli, finché • * 'licemhre ti richiamò in vigore la leg-****** '468» die determinava f incuoi- **x* ^ Motiglio de’Dieci, ordinandosi dichiarare che cosa fossero quel-ad esso affidate. La 0°o panò miglior fortuna quandi di seguente fu riletta con emende. i*opo»ta a 11 dicembre, Federico Ba-/** grande riputazione per inagutra- * *n,*,*,c*rie esercitate. salito in bi-PV1 Pron“oziò un grave discorso, in cui altre cote ditte in chi doveau divi- * S°veruo dello »tato, ed al contiglio , «Jy®0 *P***«re, tecondo la parte del »«ii * 1 , '*** l**ù impoitanli in toh 6 • « che Don ti dovesse dargli più la 4>3 zonla. Quindi iu più giorni furono ballottatee approvate lesegueuti disposizioni. Nel 1468 essendo stato autorizzalo il consiglio de'Oieci a trattare alcune cose segretissime, per queste doversi intendere: Gli avvisi segretissimi dati iu confidenza per servizio dello stato, ma se do-veasi fare alcuna deliberazioue, appartenere al senato. L’olferte segretissime di cose importanti al bene comune, le spedizioni di spie, e l'accomodar con uffizi e denaro que’ garbugli die potessero sturbar la quiete. La provvisione del denaro e ¡il governo della zecca, che deve per ogni rispetto passar segretissimo ; però la dispensa di esso denuro sia fatta per il senato. Non si possa da alcuno del consiglio de’ Dieci metter parte m altre materie o pubbliche o particolari non specificate nella ricordata deliberazione del i 468, e da quella del i48l e dalla presente. Quando fosse fatta alcuu'ultra cosa, oltre le specificate, si ponesse impedimento e procedesse, nou ostante qualsivoglia parte che fosse in contrario, dagli avogadori. E perchè questi potessero esercitare con maggior facilità il loro carico, fu commesso al cancelliere grande la pubblicazione di tutte le leggi spettanti al maggior con siglio, al consiglio de’ Dieci, ed a quel- lo di l’regadi ordinate sotto capi distinti delle materie, dovendo esser dato ogni volta dal segretario deputato alle leggi il rubricario spettante a quel consiglio ov’etsisi troveranno, acciochè si faccia la volontà del maggior consiglio colla debita esecuzione intera. Che la zonUt del consiglio de’Dieci abbia la sua contumacia, come quel li del consiglio stesso, e che ogni anno iieU’elezione della zonla siano lette le parti dal 1468 e questi capitoli statuiti a’» teli dicembre i 78?., per l'inviolabile osservanza. Ma tutto questo oon giovò, e riproposta nel l ."gennaio 1583 l’elezione de’3 individui mancanti allo zonla, tornati inutili gli e«perimcnti, la tonta fu abolita per tale riprovazione; perciò il governo della zecca a’3 m igsin