8o4 dia, nel governo, il governatore, il vice-presidente, Ire segretari e uu vice segretario. I governatori stabilitine! paese han no non solo la più parte delle attribuzioni amministrative, ma ricevono il loro ordine dal governo generale, alla testa del quale si trova l’arciduca Massimiliano, fratello dell’imperatore. Il governatore generale riunisce in sue mani tutte le attribuzioni d’un ministro particolare della corona per questo paese: decide di tutti gli affari, nomina e destina gl’ impiegati, ha sì vaste attribuzioni, quantunque pochi affari siano sottoposti a’ ministri a Vienna, che le sole disposizioni riguardanti tutto l’impero,emanano per il regno Lombardo-Veneto dull’ammini-strazione centrale. La stessa situazione del principe governatore, come fratello di S. M., gli permette di agire più liberamente nel paese clie amministra, di quello che possan farlo gli altri governatori ”. Quanto all’attuale grave questione italiana, inorpellata co' pomposi e splendidi paroloni di Nazionalità e Indipendenza ; a’timori d’una guerra rui nosa ed europea, con pericolo all’ Italia di soggiacere alla balia delle sette od a stranieri padroni, che presto le farebbero desiderare i presenti, poiché lo stesso Gioberti temeva più l’intervento francese, che nou il dominio tedesco, qualora non seguisse una probabile sconfitta; in fine alle speranze della pace fondata nel con gresso europeo che va ad adunarsi, secondo i generali desiderii ; ampiamente ne ragiona la Civiltà Cattolica, serie 4-*, t. i, p. 609: La Questione Italiana nel 1859, colla confutazione degli opuscoli che ne trattano, e l’appendice sull'Organismo governativo degli Stati pontijicii. Più a p. 657 : L'opinione Italiana intorno alla guerra d' indipendenza. E nel t. 1, p. 5: La sconfitta e la vittoria nella terza riscossa Italiana. § XXI. Serie de vescovi di Olivnlo e ,h Castello, e de'patriarchi di l'ene-.ia. 1. La s. Chiesa di Venezia, dichiara il sullodato suo dotto figlio e benemerito storico d. Giuseppe Cappelletti prete ve neto » in ordine ad ecclesiastica gerarchia, quanto al suo titolo patriarcale,i la prima chiesa dell’ Italia, subito dopo I a s u pre m a Se de pon ti ficaie di Roma ;l>eu che non lo sia in ordine a preminenta nè ail antichità; sotto il quale aspetto, la fi glia primogenita dell’apostolica Sede, la prima dopo la Chiesa Romana, è Tarn vescovile di Ravenna (V.). Nè solameli te la prerogativa di patriarcale adorna la Veneziana sopra le altre chiese me tropolitane d’Italia, ma l’illustra altresì l’onore, ridotto presentemente ad unsero-plice nome, di primaziale sopra le chic se della Dalmazia. Queste due lumioo se qualità, sino a mezzo il secolo XV, ap partenevano alla chiesa di Grado: Ve nezia allora non era che un semplice ve scovalo, ristretto entro il giro della città, anzi neppur tutta la città entrava a formarne la diocesi, essendoché su alcune pievi di essa aveva giurisdizione lilwraed assoluta il gradese patriarca; ed anzi nep pur col nome di Venezia denominava« (itivolo diceasi da prima e poscia Castri lo. Ma soppresse alliue dal Pontefice Ni colò V neli45i, entrambe le diocesi, la vescovile di Castello e la patriarcale ili Grado, sorse dall’unione di esse la nuova diocesi patriarcale, metropolitana, pri iniziale di Venezia. A questa nuova diocesi derivarono tutte le prerogative, 1« giurisdizioni, i privilegidell’una e dell’ol Ira: quindi essa diventò patriarcale.per cliè lo era la chiesa di Grado; metropoli-tana, perchè le furono aggregale le medesime sullraganee di Torcello, di Cliiog gin, di Caorle, di Gesoloossia Equilio.clit dipendevano allora dalla metropolitica giurisdizione di Grado; primaziale final mente, perchè la prinfaziu, cui la pall iai cale di Grado godeva sulla chiesa della