li rio; che una numerosa popolazione attirata da irresistibile allettamento di libertà, venga a coprire questa spiaggia ondeggiante, in cui nè vegetazione si trova, nè acqua potabile, nè materiali , nè anche spazio per fabbricare; che dall’industria necessaria a sussistere ed a fermare il suolo sotto a’suoi piedi giunga sino a presentare alle nazioni moderne il l.° esempio d’un governo regolare; sino a far uscire da una palude flotte senza fine rinascenti, per recarsi a distruggere un grande impero e raccogliere le ricchezze dell’Oriente; che si vedano questi fuggiaschi tenerla bilancia politica dell’Italia , dominar sui mari, tener tutte le nazioni alla condizione di tributarie,, rendere finalmente impossenti tutti gli sforzi dell’Europa contro di loro coalizzata; è questo senza dubbio uno sviluppo del-1’umano sapere che merita le riflessioni dell’osservatore filosofo”. Finalmente perì questa repubblica che vide s'i lunghi, sì fortunati, sì gloriosi giorni; e perì per l’irresistibile potenza del tempo, che ad ogni opera umana, per bella e degna che sia, un termine prescrive. Ma appunto il lungo periodo di secoli della sua esistenza e la sua fama esigono, che il più brevemente possibile sene discorrano le principali fasi almeno; e come enumerai, in proporzione compendiosamente, le precipue sue glorie nella parte materiale, così le più segnalate vada ad accennare eziandio nella importantissima parte storica. 2. Nel fondo Adriatico , dirimpetto a quel tratto del Litorale che corre dalla foce dell’Adige a quella del Tiinavo, in mezzo ad una vasta Laguna, difficile pelle molte paludi che qua e colà interrompevano le acque più profonde, sorgevano parecchie isolette, quale coperta di canne palustri, quale ingombra di folte selve, in suolo limaccioso, e quasi tutte abitate da pescatori pacifici, ed altri non del tutto miseri perchè giovati da’ prodotti del suolo, da’frutti della pesca e della caccia, e più di tutto dal sale marino che sapevano raccogliere e cambiare in oggetti più comodi e vantaggiosi al vivere colle popolazioni vicine della Venezia terrestre, queste acque appellandosi la Venezia marittima. La sua vera e precisa posizione descrisse Bernardino Zen-drini, Observationum aslronomicarum et meteorologicarum, fase. 3, presso la Raccolta del p. Calogerà, t, 3 i, p. 36o. V’erano isole più vicine al continente, come Grado, Caorle, ec., ed in frequente relazione con quello, e ve n’erano di ben popolate, cou fabbriche romane, con ville e giardini, come Torcello , Mazorbo, ec. Altre ricche, abitate da genti di tutte le classi, come sui lidi di Tre Forti e Malamocco , opportunissime al tragitto, che per maggiore sollecitudine facevano i navigli da Ravenna ad Aitino, passando per le Lagune. Dodici terre o isole nomina distintamente il più antico cronista veneziano Sagomino, che fiorì nel secolo X circa,cioè Grado, Bibbione, Capi ule o Caorle, Eraclea, Equilio, Torcello, Murano, Rivoalto, Malamocco, Po-veglia, Chioggia minore, Cliioggia maggiore, Capodargine o Cavarzere, che forma l’estremo confine della Laguna verso ponente. Mentre in questi sicuri asili vivevano gli abitanti tranquilli, tutto intorno la bella Italia ardeva d’ un fuoco divoratore che la minacciava dell’ultima rovina. Orde sopra orde di barbari erano piombate sulla misera, e mettendo o-gni cosa a ferro , a fuoco , a ruba , saccheggia vano^poglia vano, uccide vano, devasta vano quel suolo un dì sede della romana potenza, ed allora avanzo sanguinoso del vacillante e presto spento impero romano. Primi a sbucare dalla Germania, a’tempi di Marc’Aurelio, furono una moltitudine di marcomanni e qua-di, i quali si gettarono nellaVenezia, sconfissero le romane legioni, desolarono il paese fino a Oderzo ed al Piave. Successero quindi nuovi scompigli, nuove irruzioni e nuovi disastri. In mezzo a