712 so i municipalisti si costernarono, ma dopo ¡1 primo abbattimento ripreso coraggio, e quasi fossero ancora rappresentanti d’un popolo sovrano, deliberarono di armarsi per difendere la propria indipendenza. Per interessare vieppiù il popolo in (ina causa così importante, il munici-palista Dandolo propose di consultarlo in generali comizi: » se voleva la sua patria libera in un governo democratico”. A’28 ottobre 1797 si raccolsero i suffragi, ed in 23,572 votanti, la proposizione passò alla superiorità di 1,872 voti. Si spedirono quindi deputati a Bonaparte per esporgli. » Essere i veneziani risoluti di difendete sino agli estremi la libertà della patria. La sola guardia nazionale ascendere a 18,000 uomini, e questi si sarebbero certamente opposti all’ingresso degli austriaci. Restituisse le armi e le navi tolte, lasciasse alcune brigate francesi come au-siliarie, ed al restante avrebbe supplito l’amor della patria. Che se la Francia voleva nuovi sagrifizi, poteva contare sopra dieciotto milioni di lire tornesi. Tutto si sarebbe fatto, purché fosse salva la repubblica”. Ma Bonaparte nella metà del seguente novembre manifeslòfinalniente a que’deputali quanto si era stabilito intorno alla loro patria, soggiungendo. » Non essere in sua libertà l’alterare una convenzione a cui la necessità ed il bene dell’intera Europa lo avevanocondotlo.Del resto l’occupazione austriaca essere soltanto temporanea, e in altre circostanze potrebbero essere appagati i loro voti”. Compresero allora definitivamente i veneziani la loro sorte, e tardi piansero la fatalissima, rovinosissima ed ostinata neutralità disarmala. La municipalità si disciolse, e rimise il governo ad una commissione di 5 membri, a cui dipoi fu surrogata una deputazione composta di 3 soli individui. Dandolo, Zorziegli altri democratici più famosi pensarono a salvarsi nel territorio della repubblica Cisalpina.il 18 gennaio 1798 i francesi sgombrarono da Venezia, dopo molte altre depredazioni e distruzioni inutili ; e nel giorno stesso vi giunsero gli austriaci. Dice il cav. Coppi che i francesi nel partire da Venezia, co-minciando il movimento a’7 gennaio, se condo l’istruzioni del direttorio di l’a-rigi, presero e distrussero tutta la marina e trasportarono l’artiglieria e le munizioni da guerra de’ veneziani, non lasciando che pochi e cattivi cannoni nelle fortezze. 11 deplorato pubblico spoglio fu anche accompagnato dalle estorsioni particolari, ed in questo si segnalarono specialmente Serrurier in Venezia e Massena a Padova. Sulla fine del mese le truppe francesi furono sulla riva destra dell’Adige. Dichiara l’Artedi verificare le date. » Quella porzione di popo- lo che crede mai sempre di far qualche guadagno in un cambiamento digoverno, non mancò di darsi in preda a qualche bollente dimostrazione di allegrezza. Le autorità interinali,esolo un piccol numero di nobili solennizzarono con feste quel cambiamento. Quanto a’fanatici o avidi, che aveano abbraccialo le speranze nate colla rivoluzione veneta, fuggirono con in cuore la rabbia, e si recarono in cerca di asilo a Milano, mentre i veri cittadini deploravano gli errori del vecchio governo, l’abuso della vittoria fatto da’vin-citori, e per ultimo 1’ assoggettamento della loro patria”. Ma Venezia non avea fissato ancora i suoi destini, condotta da’ francesi per mille raggiri a mutare il suo aristocratico governo nel suo primo democratico,ilquale venuti essi coll’arini a proteggere, pochi mesi appresso vide sdegnosamente i suoi stati divisi Tarparle di diversi potentati. Da quel tempo quindi destinata a seguire la sorte dei combattenti, questo vado ad accennare nel seguenle§,e principalmente procederò cogli Annali d’Italia del cav. Coppi che continua sino e inclusive al I841), e cogli Annali delle Provincie Venete dall’anno 1801 al 1840 del cav. Mulinelli.