402 te all’ aliare magnifico, che fa testa alla stessa sala e descritto di sopra col Mo-sellini, Cristo tentato da Satana; seguono altri dipinti nelle pareti. In quelli del soppalco o soffitto, tutto intagli messo a oro con ogni splendidezza, cominciando da Adamo ed Èva, sono espressi i 3 Fanciulli nella fornace di Babilonia , Mosè salvato dalle acque e le principali sue gesta, Giona uscito dalla balena , Sansone che si disseta, Samuele che unge David, il Castigo de’serpi, la visione d’Ezechiele, Àbramo immolante Isacco, Daniele fra i leoni, Elia sull’igneo carro, la Manna,E-lia perseguitatoda Jezabele,gli Ebrei celebranti la Pasqua, Melchisedech offrente pane e vino, gl’israeliti trucidati nella visione d’Ezechiele. Da questa passando all’altra sala denominata l’Albergo , sulla porta e fra le finestre si vede Cristo colonato di spine e due Profeti, parimenti operecommendevoli diTintoretto.Ne’vani all’intorno sono rappresentate le 5 altre scuole maggiori; e sopra il quadro della Crocefissione, miracolo della veneziana pittura e già descritto col Moschini, è Maria Misericordiosa in atto d'accogliere sotto al suo manto alcuni conflati. A’ fianchi di essa sono figurati gli evangelisti ss. Giovanni e Marco. Gli altri spazi che rimangonoaccolgono eia Vergine coronata di rose, e s. Teodoro, fanciulli vaghissimi, stemmi e ornati di gusto squisito. Inoltre sotto il quadro della Croce-fissione, il bolognese F. Tosolin espresse nel 1780 a chiaroscuro sul cuoio alcune azioni della vita di s. Rocco, con tal diligenza che inganna l’occhio. Finalmente il reai pavimento , con vago disegno ha disposti eletti marmi, come il porfido, il diaspro sanguigno, il verde antico. Le porte poi sono tutte ornate d’intagli in marmo, e di colonne e di stucchi degni d’ogni considerazione. 6. Scuola grande di s. Teodoro : nel § Vili, n. 28, ne tenni proposito. 7. Scuola de Ila Coi fraternità di s.Maria del Carmelo, cou annessovi oratorio non sagramentale. Questo sodalizio, esistente fino dal 15g4, presso la chiesa parrocchiale di s. Maria del Carmelo, volgarmente i Carmini, di cui nel § X, n. 6g, e dove già ne feci paiola, nel sestiere di Dorsoduro, divenne in breve assai forte di ricchezze, e tale da poter edificare nel secolo XVII questo nobile edifizio per farvi le sue divote finizioni, e del quale pure parlai nel citato luogo. Le rendite della confraternita vennero nel 1797 incamerate come le altre, ma il sodalizio seguitò a sussistere in fatto, ed ora anche legalmente, avendo ottenutola debita approvazione col decreto 7 dicembre 1853 dall’i. r. Luogotenenza. Le due fronti sono costrutte in pietra istriana. Le pareti si della sala inferiore come delle scale e de’luoghi superiori si decorano di pitture eseguite da Nicolò Bambini, Sante Piatti, Gio. Battista Tiepolo, Antonio Zanchi, Gregorio Lazzarini, dal Pado-vaniuo, da Antonio Balestra, e da altri di quel secolo e del posteriore. N’è cappellano il parroco prò tempore della chiesa de’ Carmini. 8. Chiesa de’ss. Giorgio e Trifonede-gli Schiavoni. Nel § IX, n. 3,ragionando del gran priorato gerosolimitano di Malta, narrai, che neh451 il priore Marcel- lo concesse alla confraternita de’ dalmati o illirici o schiavoni il comodo d’ un o-spizio nelle fabbriche del priorato, e la facoltà d’ innalzare un altare a’ ss. Martiri loro protettori nella chiesa di s. Gio. Battista; che circa la fine del secolo XV minacciando cadere il vecchio ospizio lo riedificarono in miglior forma. Poscia nel l55i terminarono di fabbricare da’ fondamenti la chiesa de’ss. Giorgio e Trifone, e restò sempre ad uso della nazione illirica, che ha il suo proprio cappellano; dicendo pure delle sue ss. Pieliquie. Ricavo dal Moschini, essere la scuola nel sestiere di Castello, decorosamente disegnata dal Sansovino (meglio di stile sansovi-nesco), la quale nella sala inferiore (meglio l’interno della chiesa) ha egregi dili•