(li frontispizio suo proprio e di un indice delle materie, per agevolar la ricerca delle svariate e copiose notizie in esso raccolte. È però da avvertire, che compilando tale articolo che doveva far parte del Dizionario accennato, non poteva il chiarissimo Autore diffondersi intorno ad alcuni fatti che avevano relazione immediata ad altre materie, città e terre, discorse nell’opera^ per cui saggiamente, e come richiedeva la natura dell’opera stessa, rimandò a’luoghi loro lo studioso, per que’ maggiori particolari che trovar non potevano posto in esso articolo. — Ciò spiega i rimandi medesimi che si troveranno accennati nel corso di lettura. Il manco però di que’ particolari non interessa, come si vede, l’argomento trattato; che anzi molte volte la narrazione di essi svierebbe l’attenzione in chi legge dal principale soggetto; sicché l’opera presente è perfetta in ogni sua parte. La quale, come dicemmo, volle l’Editore staccatamente pubblicare, affine di corrispondere, in qualche modo, all’affetto dimostrato dall’illustre Autore a questa Venezia, diuturnamente calunniata, pur troppo dagli stranieri, i quali non contenti di vederla caduta in basso per quella alterna vicenda imposta alle cose di quaggiù, vorrebbero, sepossibil fosse, rapirle il nome e la gloria che ella acquistossi ne’ quattordici secoli di sua potenza, esercitando le più solenni virtù in ogni facoltà della mente e della mano; e sì che l’Astigiano maravigliando di lei esclamò: Del senno limali la più longeva figlia EW è pur questa, e Roma vi si adatti. Che sol sè stessa, e nuli altra somiglia,