i8o va e il colossale ritratto di lui, scolpito in marmoda perse,adornano le sale terrene della casa. Nel fregio della galleria si leg ge: Gypsothecaex Canovae operibus); clic non solo conduceva il tempio a perfettissimo termine, ma l'arricchiva di monumenti preziosi, di sagri arredi cospicui, e di splendida dotazione; in fine dopo 35 anni dalla perdita del suo diletto fratello, divenne l’anello provvidenziale e mirabile di congiunzione tra l’anime fatte celesti, di Antonio Canova e del p. Marco Cavanis, quando cioè nel i. novembre 1857, celebrando a secolare me moria della nascita del suo amatissimo Antonio, apri il defunto prelato nella sua patria adottiva Possagno un nuovo stabilimento a'chierici secolari delle scuole di carità. Qui passa I’ onorevole a-mico a farmi considerare con adequati confronti, un complesso di disposizioni della divina provvidenza, tutti quanti relativi e gloriosi a Canova, al p. Marco, al vescovo di Mindo allora vivente; e su questo, egli crede, nell’eterna patria le duesanleatiime,in quel giorno innalzarono all’ Altissimo più vivi i cantici della gloria ; e pregato insieme che sul venera lido capodel prelatofondatoredella cosarli carità i uPossagno,pio vesserò ognor più copiose le divine benedizioni. La casa madre di Venezia presso s.Agnese,lia il preposito superiore della congregazione, il vicario, alili g sacerdoti, 2 chierici novizi, 4 fratelli laici, un laico novizio. I chierici delle scuole di carità esercitano l'insegnamento ginnasiale nella casa filiale di Len diurna, mediante 3 sacerdoti con I’ assistenza di 2 fratelli laici; ed altri 2 sacerdoti ed un laico in quella di Possaguo fanno altrettanto. Ma lessi poi nel n. 164 elei Giornale di Roma del i858, l’annunzio della morte di mg.' Sartori-Canova vescovo di Mindo, avvenuta in Possagno a’ 18 luglio 1858; e che sarebbe sepolto nell’avello marmoreo, ove stanno rinchiuse le ceneri del celebre suo fratello Antonio, il che si effettuò, come notai di sopra. Quindi pubblicò la Civiltà Cattolica de’2 1 agosto. L’istituto delle scuole di carità, fondato e riccamente dotato dal cuor magnanimo, dall’insigne pietà e dal santo amor patrio di mg. Sartori-Canova, per aver esso aggiunto a’sacerdoti che lo dirigono la cura del-1’ anime del paese di Possagno, tale è il concorso de’ fanciulli terrazzani e de’ dintorni che lo frequentano, tale quello degli abitanti del villaggio e degli altri circostanti che accorrono al sagro tempio per l’istruzione e pe’sagramenti, da destare meraviglia non comune del come sia tanto bene avvenuto nel brevissimo periodo ili soli pochi mesi, da che i chierici delle scuole di carità hanno intrapresa la direzione civile, morale e religiosa di quella parrocchia. Se una Lettera stampata m’indusse a parlare d’un Antonio Canova e del suo fratello uig.‘ Sartori-Canova, supplisca qui alla mia insufficienza, a’ grandi encomi dovuti ad ambedueallra Lettera precedentemente impressa, di cui parlo nel § XVII, n. 1, la quale essendo d’ un gran Papa, io la pongo siccome splendido epitaffio dell’onorata tomba che de’germani encomiati racchiude le mortali spoglie. » Gregorio XVI. Venerabile Fratel- lo, Salute ed Apostolica benedizione. Abbiamo ricevuto con somma compiacenza il libro bellissimo che Voi Ci spediste stampato in caratteri magnifici e fregiato di figure eccellenti: ove si vede, a colpo d’occhio, la grandiosa mole, l’ampiezza, la maestà, la leggiadria e l’eleganza di quel Tempio, che fu immaginato ed intrapreso dall’insigne vostro Fratello uterino Marchese Antonio Canova di felice memoria, e che poi con impiego di gran parte del di lui denaro (maggiore anche della somma da lui a tal uopo disposta), oltreché con zelo e premura singolare, fu da Voi condotto al perfetto suo compimento, e con le prescritte solennità e ceremonie consagrato, dappoiché eravate Voi stato nomi-