a64 Arti sorelle montano i gradi della piramide : prima di esse è la Scultura , die mostra di recare in un’ urna il cuore di Canova, eaccompagnata dal proprio Genio con mortuaria face accesa. Seguono la Pittura e l’A rclii lei tu ra aggruppate,e accompagnate pur esse nel pio uflicio da’ Genii loro. A sinistra sopra il limitar della tomba posa sdraiato il Veneto Leone, nel modo in cui fu sempre figurato quel- lo di s. Marco , esprimendo infinita tristezza, e cui piangendo si addossa il Genio ispiratore di Canova la cui face è già spenta. Sul zoccolo della piramideè scolpita questa iscrizione : Antonio Cano-t’ae ■ PrincipisSculptoriim AetalisSuae-Collegiuin Venctum Bonis Artibus Ex-colcncl.- Sodali Máximo - ExCoidalio-neEtiropae Vnivcr.iae.-A. mdcccxxv il. Giusto ¿avvertire per altro,che tal monumento (ideato già da Canova per Tiziano, e poi da Ini stesso eseguito (|uale si vede nella chiesa degli agostiniani in Vienna per la principessa Maria Cristina) non sortì uu edòtto pari a quello del Canoviano scalpello. 11 n. 47 del Diario di Roma del 1827, in data di Venezia 2 giugno, ne narra 1’ inaugurazione. Il 1,° giugno si è proceduto nella chiesa di s. Maria Gloriosa de’Frari all’inaugurazione del monumento innalzato alla memoria del celebre scultore Antonio Canova per concorso universale può dirsi di tutta l’Europa che vi ha eontribui-to con ampie largizioni. La funzione fu splendida per la bellezza della musica sagra a tal oggetto composta dal chiarissimo ab. Marsaud (d. Anseimo ex-ca-inaldolese di s. Michele di Murano), eseguita con precisione, e dal pubblico gradita ed encomiata. L’ affluenza di tutti gli ordini di persone fu quale poteva presagirsi in tal circostanza; e beuchè non fossero particolarmente invitale a qite-sta pia ceremonia le prime gerarchie e più rispettabili, per essersi falla privatamente e per sola deliberazione del corpo accademico di belle arti, che pi ornos se l’innalzamento del mausoleo, nondimeno riuscì decoroso e edificante il ve dere come tutte le più qualificate persone d’ ogni supremo ordine civile e militare , non meno che tulla la più cospicua nobiltà, tulli gli stranieri che attualmente abitavano Venezia in gran nume io, e i più insigni letterali tanto veneti, quanto delle vicine città, accorsero numerosi a celebrare l’atto col loro intervento, tanto più onorevole pel famigerato defunto, quanto che pienamente spontaneo. Fu per lai.“ volta veduto alla sua conveniente distanza il monumento , che fin allora chiuso ne’ ripari da’ quali era coperto, non poteva godersi che paratamente; e l’insieme maestoso ed imponente destò tutta quell’ammirazione che l'inventore stesso Antonio Canova di Possagno , avrebbe ottenuta se il modello di quest’opera, da lui immaginata fino dal 1 797 per la gloria del Cadore, Tiziano Vecellio, avesse potuto lui vivente eseguirsi. In questa memorabile circostanza, venne impressa l’elegantesto-rica esposizione di quanto riguardava la grand’opera, senza dubbio una delle più cospicue nel suo genere, colla quale con singolare e mirabile concorde esempio di magnanimità, tutti i potentati d’Europa onorarono le modeste virtù del nobilissimo animo e il valoroso ingegno d’ un eminente artista, a ciò pur condotti dal benignamente praticato dall’ imperatore Francesco I, che peli.” appose il suo nome con larga oiferla alla colletta per tanto argomento aperta presso la commissione della veuela accademia insigne di belle arti. Si trovò presente all’augusta funzione ing.r Gio. Battista Sartori Canova vescovo di Mmdo, che per la commozione da cui sarebbe stato agitato il suo cuore fraterno in tale circostanza, non pontificò la messa, riserbandosi farlo nella consagrazione del tempio di Possagno (vi celebrò il 1sagrifizio a’ 1 7 aprile 183o), che ormai era presso al suo (ine, mentre già ad incremento del suu splendore e per