repubblica, andava meditando d’istituire in Venezia un benefico collegio dove fossero educate alla pietà e ne’costumi donzelle patrizie di ristrette fortune; allorché a compiere l’ideata intrapresa giunse nella gran città la piissima vergine suor Lucia Ferrari da Reggio, che a simile oggetto avea già fondati in Guastalla,Mantova e Treviso eguali collegi sotto la direzione delle cappuccine, il cui serafico istituto era da lei professalo. Non era ignota a Venezia suor Lucia più volle alloggiata da’nobili Riessa. Conferiti a lei i suoi pensieri il Vendramino,e conosciute adottatissime alla sua bella idea le costituzioni da essa formate pe’suoi collegi , cominciò le pratiche pe’ convenienti permessi. Questi ottenuti dal Veiidramino, collocò nell’ampio palazzo acquistalo nel sestiere di Castello per la fondazione suor Lucia, suor Paola Malatesta sua degna compagna e altra religiosa , ed ivi nel 1668 si aprì il collegio, luogo altra volta servito per l’alloggio de’cospicui personaggi che lecavansi a Venezia. Si compose allora lo stabilimento di 5 monache e altrettante educande, alle quali il patriarca Morosini concesse 1’ oratorio privato per la quotidiana celebrazione della messa. 1 principii furono non felici per la podagra che per molli mesi afflisse il fondatore, ma guarito assegnò rendite pel mantenimento di q monache e 15 educande, a ciascuna di quesl’ultime assegnando 1000 ducati in dote per lo stato che volessero e-leggersi. Nel 1672 passato a miglior vila il benefattore Vendramino,suor Lucia fabbricò ben disposta chiesetta sotto l’invocazione di s. Antonio, in cui nel 1675 celebrò la immessa il patriarca Morosini. Morta l’istitutrice, le monache cappuccine del veneto collegio elessero badessa suor Paola Malatesta, che nel 1702 ottenne da Clemente XI di professare i voti solenni, colla partecipazione delle grazie e privilegi dalla s. Sede concessi alle monache francescane, riposando nel Signore nel 1709. Anche queste religiose e 345 quest’istituto perirono nella soppressione generale. 75. Girolamìni di Fiesole eremiti, e Cappuccine di s. Maria delle. Grazie nell’isola del suo nome. V. § XVIII, n. 3. 76. Cisterciensi della Madonna del-l’Ortoj ne parlai nel n. 38, e non più e-sistono. 77. Fremite Agostiniane scalze , di Gesù-Maria-Giuseppe, nel n. 20 del § XI! ne terrò proposito. 78. Denfratelli di s. Servolo, nell’isola omonima. V. § XV111, n. 10. 79. Mechitaristi nell'isola di s. Lazzaro degli Armeni. V. § XV111,11. 9. § XI. Clero regolare e Corporazioni religiose de’ due sessi, cioè: Ventìdue Comunità religiose regolari. Tre Comunità religiose secolari. Quattro Comunità religiose fuori di Venezia. Loro chiese, monasteri e conventi, ed istituzioni benefiche. Nel precedente § X ragionando delle corporazioni religiose, regolal i e secolari de’due sessi, delle loro chiese, conventi t; monasteri, riportai le soppresse, e buon numero delle ripristinate, le quali in questo § soltanto richiamerò co’ §§ e numeri in cui le descrissi, e per le altre o ripristinate o introdotte dopo la soppressione, procederò collo Stato personale del Clero, col Corner, col Moschini e con altri, onde conoscersi tutte insieme riunite le attuali corporazioni esistenti, Comunità religiose regolari di Venezia. 1. Minori Cappuccini al ss. Redentore. V. § X, n. 60. 2. Minori Osservanti in s. Francesco della Vigna. V. § X, n. 27. 3. Minori Conventuali in s. Tommaso. V. § Vili, n. 5i. 4- Carmelitani scalzi in s. Maria in Nazareth. V. § X, n. 6g. 5. Domenicani dell’ osservanza già