434 del r473, e denominalo riparto Novissimo grande e darsena di Novissimetta, oltre il riparto Nappe. Il canale delle Galeazze, e fabbrica delle seghe, era anticamente ortaglia annessa al vicino monastero della Celestia, e costituisce la 4.” aggiunta fatta aU’ Arsenale poco prima del i53g, conosciuta per riparto delle Galeazze, ha vasca alle Galeazze appartiene ad un 5.“ ingrandimento del -1’ Arsenale operato nell’anno i564- Il Ponte del Molo è il limite dell’antico Ar-zanà, rammentato da Dante nel c. ai de\V Inferno. E' l’Arzanà la darsena del-l’Arsenale Vecchio, ossia quello spazio di acqua chesubito si presenta allo spettatore tosto entrato nell’Arsenale. Qui lo stabili nell io4 il doge Ordelafo Falier, come afferma il eh. Casoni nella sua bella Guida. Altre aggiunte ebbe l’Arsenale nel i8io e fu il 6.° ingrandimento, il 1° nel 1820 e nel 1828. Le Fabbriche di Venezia contengono 4 tavole : la pianta dell' Arsenale e la porta del deposito del Bucintoro, colle dichiarazioni del eli. Zanotto; e la porta d’ingresso del-l’Arsenale, e la pianta dell’ ingresso da terra al medesimo, illustrate dal eh. Selva. Da questi comincerò i miei cenni. I veneziani furono isoli che trasportarono in questo Estuario gran parte dell’arti de’romani,da’qualiderivavano, e ad essi pure si deve, per consenso delle colte nazioni, l’avere conservata e ristabilita la pratica della navigazione; e fu per l’estese loro cognizioni in quest’arte che la repubblica, nella quale eglino si costituirono, pervenne a quel grado di grandezza che la fece primeggiare, poiché per otto o nove secoli il commercio de’ veneziani fu il più florido di tutta 1’ Europa. E' pur noto nella storia il loro valore nella marina militare, le molte guerre ch’ebbero gloriosamente a sostenere, tanto a propria difesa chea quella di tutta l’Italia, la quale più volte sarebbe stata invasa da’ barbari se non si fossero opposte le flotte de’veoezian/. Il fon- damento adunque delle imponenti loro marittime forze doveva essere un Arsenale, ed in fatti l’ebbe la repubblica fiu dal suo nascere, e mediante i più intensi studi e la maggior profusione dell’ oro, lo portò a quel grado che lo fece mai sempre riconoscere per il migliore di quanti mostrare ne potesse l’Europa. E' eretto questo Arsenale all’estremità o-rieutale della città. La sua prima fondazione rimonta, ripete il Selva, ad epoca assai lontana, ed il suo compimento, per quanto rilevasi dall’interne iscrizioni, eb he luogo nel secolo XIV ; nè è fuor di ragione il credere che abbia avuto parte Andrea Pisano. Il vasto suo recinto è tutto contornato di forti mura alte piedi 60 veneti, fiancheggiate internamente da 14 piccole torri, nelle quali stanziano ripar-titamente le guardie notturne. Precede questo classico stabilimento una piazzetta sulla quale ergesi un’antenna sostenuta da piedistallo di bronzo con bassirilievi allusivi alla potenza marittima de’veneziani. Due sono gl’ ingressi marittimi, 1’ uno al sud, e 1’ altro all’ est. Il i.° è framezzo a due torri, alle quali poggia un massiccio rastrello che con ben inteso e semplice meccanismo apre e chiude eoa facilità l’ingresso e la sortita a’bastiuienti da trasporto e da guerra. Il 1° fu costruito dal governo del regno Italico onde agevolare a quella parte I’ uscita e l'entrata de’grossi vascelli da guerra. Accanto del medesimo vi è una grandissima torre, alta dal livello comune dell’ acqua piedi parigini 106 (diversificano questi da’ve-neti come i44° a ; e siccome l’og- getto essenziale di questa è di sostenere appesa la gran mole degli alberi da vascello nell’alberarli e disalberarli, cosi si è costruita con tale solidità da potere far fronte al più lungo avvenire. In linea dell’ entrata marittima al sud vi è la porta principale terrestre per l’ingresso e regresso personale, d’ordine corintio,cli’è appunto quella espressa nella memorata tavola. Figura essa un arco di trionfo, sor-