chio di troppo anche ¡1 numero delle nominate e da lui ridotte 4° parrocchie, per cui con decreto de’12 aprileiSlo le restrinse a 3o soltanto; le quali furono quelle stesse che continuarono ad esserlo siuo al presente. In principio tutte le nominai, secondo i due gruppi topografici in cui dividesi Venezia di qua e di là dal gran canale, ciascuno de’quali composto di 3 sestieri. Quindi più sopra in questo § Vili ne descrissi le chiese, con notizie storico-artistiche, tranne però le nuove parrocchie di s. Gio. e Paolo, s. Zaccaria, s. Stefano protomartire, s. Francesco della Vigna, s. Maria del Carmine, s. Nicola di Tolentino,e s. Maria del Rosario o volgarmente s.Domenico delleZat-tere, non che la temporanea del ss. Redentore, la quale come già notai, essendo prima de’ cappuccini, allorché nel 1819 fu restituita ad essi la chiesa, la parrocchia si ristabilì a s. Eufemia da dove era stata ivi trasferita. Quanto alle chiese delle nuove ricordate 7 parrocchie, e di quella del ss. Redentore, le descriverò nel § X, dicendo delle corporazioni religiose de’due sessi. Queste dunque sono le parrocchie odierne della città. Inoltre la diocesi patriarcale di Venezia ne possedeva alcun’ultre aldi fuori, derivatele dal patriarcato di Grado. Di queste nel 18 18 fu disposto, in vigore della bolla De saluta Dominicigregis, di Pio VII, di cui ne parlerò descrivendo la serie de’vescovi e patriarchi, nel § XXI in fine di quest'articolo ; parrocchie che il Papa assegnò ad altre diocesi nella circoscrizione che ne fece. La diocesi patriarcale di Venezia però, fu allora ingrandita delle due diocesi soppresse di Torcello e di Caorle. Ebbe da esse i3 parrocchie, le quali unitamente a quella di s. Gio. Battista di Gambarare, già di sua antica appartenenza, e le 3o urbane, formano il numero attuale delle 44) CUI® formata l’intera diocesi patriarcale. Abbiamo l’J-conografìa delle trenta parrocchie di Venezia, pubblicata da Gio. Battista 189 Paganuzzi con rami, Venezia 1821. II Clero Foraneo si compone di 2 parrocchie e di 3 Vicarie Foranee. Sono le parrocchie. 1° S. Giambattista di Gambarare, de Fossa Gambaria ed anche Gam-barariarum, comune appartenente al distretto di Dolo provincia di Venezia. D’antichissima data è la chiesa, consagrata nel 15o6, e dedicata a s. Giambattista di Bolleello (come leggo nello Stato personale del Clero), dal nome della famiglia che ne avea donato il fondo. Appartiene però a Venezia solo da’2 i marzo 1572, e quantunque in terraferma, si considera come parrocchia urbana, perciò col medesimo Stato registro i suoi 3783 parrocchiani. Ha per orato-l'ii privati non sagramentali la chiesa del ss. Redentore del Bosco Piccolo, volgarmente il Botteghino ; e la chiesa di s, Pietro Apostolo del Bosco Grande. 2.0 S. Maria Elisabetta del Lido, in Littore, volgarmente la Cliiesiola , soggetta alla decnnia di s. Pietro di Castello, fra -zionedel comune di Malamocco, distretto e provincia di Venezia, con anime 363. Era anticamente oratorio dipendente dalla parrocchia cattedrale di Castello, e a’ io settembre 1627 venne eretta in parrocchia dal patriarca Tiepolo, e fu consagrata un 7 giugno. Ne riparlo nel § XVIII, n. i3. Ha per chiesa succursale s. Nicolò, volgarmente s. Nicoletto del Lido, di cui nel § XVIII, 11. i3. Le Vicarie Foranee comprendono i vicariati di Torcello, di Caorle, di Murano. Di quello di Caorle farò parola in fine dopo la serie de’vescovi e patriarchi: degli altri due parlerò nel § XVIII, n. 23 e 19. Benché non appartenga alla giurisdizione diocesana l’antichissimo priorato abbaziale, di cui vado a ragionare,siccome esistente in Venezia ed esercitando l’abbate liberamente la giurisdizione parrocchiale nella sua residenza e contiguo ospedale, anch’io qui appresso lo colloco, e poi dirò del pure e-sente priorato di Malta. 18