avevano costalo tanti dispendi a' monaci, e tanti studi per illustrarli. Dopo il saccheggio democratico, e dopo 3 >pogli consecutivi, ancora rimanevano 18,000 volumi, eh’ esser dovevano venduti al pubblico incanto. Per le di lui cure, siccome amantissimo di libri oltre ogni credere, e degli altri colleglli, acquistando del proprio molti de‘i8,ooo volumi ed aggiungendovi le loro private librerie, uua nuova biblioteca fu formata pel monastero, ed occupò il lungo della precedente, la quale rappresentar non poteva che uua sparuta immagine della prima; e perciò qui videraul pristinam domimi venerarti ad liujiis aedijkationem cum clamore, et piane tu magno. Dice mg/ Baraldi, che il p. Cappellaio si rammaricò assai nel 181 1 per la rovina che invano cercò d’impedire colle sue cure e impegni , o almeno minorare la dispersione della celebre biblioteca di s. Michele (tutta volta trovò il tuo bel cuoi e conforto in salvare destramente la vita ad amici che a lui, da tutti ben veduto e stimato, nel periglio ricorsero), scrivendogli dolente a’ 1a gennaio 181 a. » Dopo il saccheggio democratico, e dopo altri 3 spogli fattivi ultimamente per fornire In biblioteca di s. Marco (inclusivamente al famoso e meraviglioso Mappamondo del veneto fr. M a uro camaldolese, ov'è custodito gelosamente), quella deU’accadeiuia di belle arti e quella del liceo, è rimasta come può ben figurarsi, un sacco d’ ossa , un monte di paglia: tuttavia per Don veder nude le muraglia si era dal rettore il. Placido Zurla avanzata istanza acciò ne venisse rilasciato il residuo per una somma che si credeva conveniente non al numero, ma al valore inti inseco de’volumi. La petizione non fu ammessa dal direttore del Monte, il quale giudicando dalnume-ro ascendente a 18,000 volumi, nou dall’intrinseco dell’opere, ha ordinato che si metta alla pubblica asta, previo però uu altro spoglio de' libri ecclesiastici e scritturali da farsi per li seminari, lo che nou 647 fu ancora eseguito ... Ecco la dolente storia di questa libreria: ecco cttjus sititi quae palres nostri paraverunt". Indi tornò a scrivergli da s. Michele a’10 giu-gnoi8ia.>> Ebbe luogo l'incanto, e fu verificato l’asporto di questa libreria, nè eravi rimasto un libro. Alline però di non avere soli’ occhio un oggetto di continua tristezza in vedeila ridotta uua spelonca, 10 cogli altri miei colleghi abbiamo acquistato molti libri dal Demanio prima dell' incanto e dal compratore demaniale, ed uniti alle nostre private piccole librerie, abbiamo portato tutto in biblioteca, e ci è riuscito di riempirla nuovamente. L’apparenza è la stessa, ma non la sostanza, e vi sono moltissimi duplicati e anche triplicati, poiché ciascuno aveva i suoi”. Dirò io. Allo scioglimento del collegio di s. Michele, gli ex monaci si ripresero i propri libri,così fecero il p. Cappellai e il p. Zurla. Il p. Cappellai donò la bella collezione de'suoi libri alla biblioteca di *. Gregorio di Roma, per sopperire al totale spoglio da essa pure patito; e divenuto Papa ed erede del Cardinal Zurla, l’arricchì con altri a questo spettanti. lu tal modo la libreria di t. Gregorio possiede parte de’libri dell'antica e celebre biblioteca di s. Michele di Murano. Intanto le potenze alleate guerreggiando Napoleone I, I' Italia fu difesa dal viceré principe Eugenio, combattuto dal-l'Austi ia, la quale pose il blocco a Venezia, e lo compì a’a 1 novembre 1813. Pi i» ma che fosse del tutto impedita I' uscita, 11 privato collegio di 1. Michele di Mura* do si trasferì a Padova nel giù convento d’Ognissanti, da dove il p. Coppellali a’ 16 aprile 1814. e poi I’ 1 1 giugno stesso da s. Michele di Mtirauo, scrisse a ing.' Baraldi, a due cote principalmente mirando le sue ricerche impazienti: lai.* d’aver ouove del ritorno di Pio VII, il quale essendogli stati restituiti i suoi domimi e caduta la potenza di Napoleone I, era già passato da Modena a’it) marzo, su di che esprimevo»!. >• Egli è un tnou-