eseguilo a maggior decoro di tanto augustissimo resto del s. Legno. Si legge poi dietro la medesima altra iscrizione latina,che manifesta esser questa reliquia rimasta miracolosamente illesa dal narrato incendio del i 23o.Altra reliquia della veraCro-ce entro un quadro d’argento dorato legato in oro con perle, e a’ 4 angoli altrettante figured’orojthe rappresentano,nelle due di sopra, li due Arcangeli Michele e Gabriele, e le altre di sotto Costati-lino 1 e s. Elena. Sulla reliquia fatta a modo di Croce è fermato un Crocefisso d’oro. Dietro al quadro è scolpita la greca iscrizione, da cui si conosce, che per comando di Costantino Patrizio telrar-ca, fratello di Niceforo Foca imperatore del 963, venne questa reliquia cosi legala. Restata occulta gran tempo, fu ritrovata nel 1468 unitamente a molle altre. Pieliquia della ss. Croce legata in una teca quadrata d’argento, con a’4an-goli le reliquie del Cai va rio,del s.Sepolcro, di quello della R. Vergine, ed altre reliquie.Uu Chiodo della crocefissionedi Cristo, entro quadro d’argento dorato. Anche questa fu rinvenuta nel 1468. Cassetta d’oro coti croce e contorno di pietre preziose, nella quale sono parte delle fascie che involsero il bambino Gesù. Il coltello che servì nell’ultima Cena, legalo sopra un piede d’argento, con lettere orientali logore nel manico. Fra le opinioni intorno a questo coltello, il conte Vincenzo Bianchi protonotario pubblicò in Venezia nel 1620: Parere intorno alti caratteri che sono sopra il manico del coltello di s. Pietro posto ultimamente nella chiesa ducale di s. Marco in Venezia. Nelle Notizie stori-che delle Chiese di Venezia del Corner, a p. 1 3g, riferisce l’indulgenze concesse da’Papi alla basilica di s. Marco, enumera le ss. Reliquie del Tesoro con illustrazioni, e quanto al coltello di s. Pietro, dice che con esso tagliò l’orecchio a Mal-co : acquistato in Costantinopoli nel 1 447 du Paolo Foscari vescovo di Patrasso, 87 10 donò al nipote Polidoro vescovo di Bergamo, uno degli eredi del quale lo consegnò a’pp. cappuccini per collocarsi in custodia nel ducal Santuario. Trovo nel Corner, meglio incisi del libro del Tiepolo, i disegni della custodia dell’ampolla e del suo coperchio, che contiene alcune poche goccie del ss. Sangue, come leggo nel Corner; quello del reliquiario della ss. Croce, già dell'imperatrice Maria, con avvertenza del medesimo sulle diverse opinioni di chi (òsse moglie ; e quello del reliquiario della ss. Croce, già di Costantino Patrizio prefetto delle galere imperiali, dal Zanotlo denominato tetrarca, secondo dice l’inscrizione. Quanto al coltello o spada con cui s. Pietro ferì o tagliò l’orecchia a Malco, in difesa del di vi 11 Maestro.conNovaes e Cancellieri dissi essere diviso o contrastarsene 11 possesso da Baniberga (V.),colla basilica Marciana, e da’greci ; e il simile della Spada di s. Paolo (parole tralasciate dal tipografo nell’articolo che vado a ricordare), dagli spagnoli e da'veronesi. Colle stesse Memorie delle teste deJss. Pietro e Paolo di Cancellieri qui aggiungo, parlarne pure il p. Papebrochio presso Bollando in t. 5 junii p. 461 : De Gla-diis Apostolo rum; ed il Chronicon d’Alberto abbate Stadiense, Rer. German. t. l,p. 148,riferisce. Anno Domini 1 igg Alartuvicus Arcliiep. Bremensisde Terra Prornissionis Venetias navigans in Bremarn perrexit,deferens ibi relir/uias s. Annae, et Gladium s. Petri, quo Malchoauriculam amputavit.C\ò riporta anche il Corner, De Basilica Ducali s. Marci, in par. 1, Decacl. 13, p. 161. 11 Montfaucon, Diario Ital., p. 53,descrivendo il Tesoro di s. Marco, credette che fosse il coltello, quo usus Christus fuit in postrema Coena. Ma il medesimo Corner attesta, che I’ antica tradizione vuole, che sia il coltello o la spada, con cuis. Pietro tagliò l’orecchia a Malco. Di falli, in una lettera del nunzio di Venezia de’6 dicembre1608, si scrive: Che si