niente belliniana ; quella coperta esteriore di marmo, di largo stile, è opera più recente. Lai." cappella,dopo la maggiore, ha una tavola di Bernardino Licinio con la Vergine e Santi, la quale nelle tinte e nello stile del panneggiamento ricorda il Pordenone, e nella foggia del comporre e nel carattere delle figure rammenta Tiziano. Nell’ altra cappella è osservabile per buon concepimento e largo stile il monumento del summentovato Trevisan: nell’elegante altare di legno dorato, il s. Gio. Battista è scultura del Donatello. Nell’ ultima cappella la tavola deb l’altare, con s. Ambrogio e vari Santi, reca un distico, che la dice cominciata da uno de’ Vivarini, e compiuta dal Basalti. Il quadro alla destra con gli eretici Ariani cacciati di Milano da s. Ambrogio è vigorosa opera del cav. Contarini: i due quadri all’altra parte, con s. Ambrogio che caccia Teodosio 1, e s. Carlo nello spedale, sono del Tizianello, pronipote di Tiziano. Sopra la porta vicina alla cappella ¿scultura di Jacopo Padovano (’Angelo che ha in mano un cartello colla lode di Federico Cornato. U-scendo dalla porta vicina, ¿ osservabile sulla porta laterale il bassorilievo colla B. Vergine e due Angeli; opera purissima e delicatissima, e delle migliori di Venezia. Souo belli eziandio i due medaglioni laterali alla stessa porta, colle immagini di due assai illustri letterati, Urbano Bolzano e Pierio Valeriano. Ritornando in chiesa si vede nella parete alla destra una tavola in 3 comparti con s. Marco nel mezzo , e 4 Santi negli alili due comparti, di B. Vivarini. Nel monumento Orsini Zen, che vi ¿ presso, fanno gara la felicità del pensiero e l’e-secuzione finissima. Nell' altare che i.° s’ incontra, Ttziauo lasciò un’ opera del suo miglior tempo, ed ¿ la Vergine col divino suo Figlio, 4 Santi e ritratti di persone della famiglia Pesato. La coni-posizione, iu apparenza semplice, è frutto e studio di molto ingegno ; e <[ue’ 563 contrasti di colore producono il migliore effetto, senza peccar di violenza. Sul pilo dell’acqua santa la statuetta del Battista è del Sansovino. La gran mole del vicino deposito del doge Pesaro si modellò dal Longhena : il cavalier Faldoni vi gettò in bronzo le due Morti, e i due draghi che ne sostentano l’urna; e il Barthel vi fece i due gruppi di figure in marmo. Il vicino monumento eretto alla memoria del sommo Canova, col modello che questi avea preparalo per otto* rare Tiziano in questo tempio medesimo^ opera di vari valenti artefici. 11 medaglione sulla porta, cioè l'effigie di Canova e le due Fame, è di A. Bosa bas-sanese ; la statua della Scultura , di B. Ferrari vicentino; il Genio che la segue e il Leone, sono di R. Rinaldi padovano; il Genio dell’Adria, di G. de Fabris bassa -nese; le altre due Arti, di L. Zandome-neglii veronese; e i due Genii che le seguono, di J. de Martini veneziano. Il lavoro tutto delle pietre del monumeulo è di D. Fadiga veronese, alit o esimio nell’arte sua. il merito deH’innalzamento di tanta opera si deve al magnanimo ferrarese cav. e conle L. Cicognara. Ecco intanto la descrizione del monumento ad o-noi e del Fidia Veneto,che celebrai splendidamente in tanti articoli, ed in questo nel § VI li, n. 67, e poi alla sua epoca nelle indicazioni storiche della repubblica e della città. Monumento degno del principe della scultura e da lui immogiualo pel principe della veneziana pittura, e di preferenza coll’opera esimia di veneziani artisti , e ciò per essere stati pressoché tutti allievi della scuola di Canova, e dal suo grande e bel cuore amati con tenera affezione. Or sulla fronte d’una gran piramide vedesi dischiusa una porta di bronzo, che indica esser quello l’ingresso al sepolcro. Al di sopra due Fame sorreggono in alto rilievo l’efligie di Canova, ricinta da un serpe, simbolo dell'immortalità, sotto la quale effigie è scritto Canova. A destra dell’osservatore le 3