Essa mette nel corridore ornato ilei graziosissimo lavoro del Vittoria, che ricorda la venutaaVeneziad’EnricoIII rediFran-cia. Il corridore poi gira intorno a’dne lati interni del cortile; mette ai locali del i.° piano, ed è ornato al presente da uria serie di busti ed iscrizioni in marmo degli uomini più celebri di Venezia, che daranno un giorno al palazzo l’idea di Veneto Pantheon. Per poi procedere al 2.°pia- 110 èda salire la Scala d’oro, giustamente così intitolata per la magnificenza di sue decorazioni dirette dal Sansovino ed eseguite da’più chiari artisti di quel tempo. Nell’ingresso di questa nobile scaia, le statue d’ Atlante e di Ercole sono dell’ Aspetti. 1 delicati e ben compartiti stucchi sono del Vittoria, ed i piccoli dipinti simbolici condotti dal Franco, troppo abbisognarono del ristoro del Novelli. Nel pianerottolo della i.' branca di questa scala il Segala fece le statue del -(’Abbondanza e della Carità. Asceso questo 2.“ ramo, si entra nelle magnifiche stanze, nelle quali già sedeva il gabinetto della repubblica. Ora tutto questo compartimento è addetto all’i. r. Istituto di scienze, lettere ed arti, tranne alcune stanze che S. A. I. R. I’ Arciduca governatore generale ha riservato a suo uso e specialmente per le pubbliche udienze. 11 primo quindi che s’incontra è un salot-tu,il cui solfitto dipinseJacopoTintoretto. Nel mezzo vi è la Giustizia personificata, che dàal doge Friuli spada e bilancia.Ne’ 4 comparti, a finto bronzo dorato, egli rappresentò fatti storici, e negli angoli le Stagioni sotto le immagini di puttini. L’Anti-Collegio fu tutto così ridotto dal-I’ architetto Vincenzo Scamozzi. I 4 quadri laterali alle porte si dipinsero da J. Tintoretto, il quale vi rappresentò la fucina di Vulcano; Arianna coronata da Veneredi stelle, e Bacco; Pallade,checaccia Marte fra la letizia della Pace e del -l’Abbondanza, e Mercurio con le Grazie. Il ritorno di Giacobbe a Canaam è lodato lavoro di Jacopo Cassano: 1’ Europa, di 2 i Paolo Veronese, quadro ritornato da Parigi,è opera che brilla di tutto il genio del suo autore e che sembra non temere severità di esami. Le Divinità a fresco sono del Montemezzano: le sculture del gran cammino a padiglione sono dell’Aspetti: le figure allegoriche sopra la porta,del Vittoria. Nel sollitto è di Paolo la Venezia in trono: le 4 Virtù, in chiaroscuri azzurri, sono di Sebastiano Rizzi.—-La bella e magnifica sala del Collegio, fu così appellata dal supremo magistrato di tal nome che ivi sedeva, il quale componessi del doge, ile’ savi grandi, de’ savi di terraferma e degli ordini, e dei tre capi della quarantia criminale. In essa sala si accoglievano gli ambasciatori, e da di qua passavano al senato le cose di più rilievo. Quivi J. Tintoretto dipinse il quadro colle Sponsalizie di s. Caterina, va-rii Santi e il doge Donato; l’altro quadro con Maria Vergine, parecchi Santi e i doge da Ponte ; i chiaroscuri intorno l’orologio, e d quadro col Redentore adorato dal doge Mocenigo e vari Santi. Nel quadro sopra il trono Paolo Veronese rappresentò da suo pari il Salvatore, Venezia, la Fede, ed Angeli che recano palme a Sebastiano Venier, vincitore alle Curzolari nel giorno di s. Giustina, come anco le sue figure laterali ed i chiaroscuri intorno il meraviglioso cammino. Carletto, figlio di Paolo, vi dipinse Venezia scettrata, ed il vicino chiaroscuro. Il quadro, sopra la porta, col doge Gritti innanzi a Maria Vergine tra parecchi Santi, e le due figure laterali sono* del Tintoretto. Il grandioso e nobile soffitto, concepito da Antonio da Ponte, è tutto, col suo fregio, dipinto da Paolo. I 3 maggiori comparti olirono Venezia potente in mare ed in terra; Venezia che onora la Religione cattolica; Venezia che amica della Pace, non teme la Guerra.— La Sala delta del Pregadi era così chiamata perchè i senatori venivano pregati ad intervenirvi, equi il senato racco-glicvasi, e si trattava della pace e della