a3o vi stabilirono una canonica con Dindono per priore. Ad essa poi per alimento dei canonici furono offerte da’fedeli rendile e possessioni, si in Venezia che ne’ vicini territorii. Innocenzo II la ricevè sotto la protezione della s. Sede, esentandola dalla contribuzione delle decime ecclesiastiche; privilegio confermato nel i i85 da Urbano III. Della famosa venuta d’Alessandro III in Venezia nel 1177, colle galere di Guglielmo II il Buono re di Sicilia, parlai in più luoghi e negli artico- li che qui vado indicando io carattere corsivo. Egli partì d’ Anagni, si recò a Benevento, indi a Troia, a Siponto, a Fasto, ove s’imbarcò : approdò prima a Zara e poi a s. Nicolò del Lido, da dove passò ad alloggiare nel palazzo del patriarca di Grado a s. Silvestro. Altrettanto leggo nel eh. Romanin. Nondimeno, diversi illustri scrittori sostengono che pervenne in Venezia incognito e travestito, i più dicendo da prete, e per cappellano fosse ricevutodu’canouici regolari nel monasterodellaCarità. Raccontano il cav. Mulinelli e l’ab. Cappelletti, questi che fuvvi riconosciuto a’24 marzo 1 177, ed insieme a quello che vi giunse nel 1 175 e dopo 6 mesi nel principio del 1176 scoperto dal francese Comodo, per averlo più volte veduto in Roma e in Francia, onde sollecitamente recossi ad informarne il doge, che subito col vescovo di Castello corsero a venerarlo, mentre orava nella chiesa di s. Maria. A volerne accennare di tale incerto e inveridico racconto alcunché, si dice. Giunto Alessandro III incognito in Venezia, pe’motivi che esporrò all’anno 1 177 nel § XIX dell’indicazioni storiche, vagò forse la t." notte per le sue tortuose vie, e sopraffatto dalla stanchezza, si coricò a riposare presso la chiesa di s. Apollinare, ove sino al presente se ne conserva la memoria nella propinqua via delta del Perdon, a cagione dell’ indulgenze dal Papa poi concesse a due Croci marmoree ivi scolpite e incastrate, una in un angolo d’uua casa e l’altra al- l’ingresso d’un sottoportico, ove fu alzato un altarino, con iscrizione da ultimo restaurata, la quale dichiara: Alessandro III Sommo Pontefice fuggendo l'armi di Federico I imperatore venendo a Fene-tia, qui riposo lai.“ notte et poi concesse varie indulgenze. Nel seguente mattino il Papa cercato asilo da’ canonici regolari Lateranensi di s. Maria della Carità, ivi ottenne d’esser accolto per cappellano. Si aggiunge, da quelli che pretendono occulta la venuta del Papa a Venezia, che tutti sapevano essere Alessandro III scomparso, dopo la sua partenza dalla Puglia, ed ignorarsi il luogo del ricovero ; finché fu poi riconosciuto al modo indicalo, e quindi vestito da Papa e con ogni maniera d’onori ossequialo. Esiste VHistoria della venuta a Fe-netia occultamente nell 1 77 di Papa A-lessandro III, e della vittoria ottenuta da Sebasti anoZiani doge,coniprobata da d.Fortunato Olmo casinese. In questo libro, che I’ autore non critico, monaco di s. Giorgio Maggiore, dedica a’senatori e patrizi della repubblica di Venezia,da lui encomiati costanti e divotissimi cristiani, e veri figli e difensori della romana cattolica Chiesa, trovo eh’ egli pure segui il riferito dal Dandolo, cioè che nell’85y si ritirò in Fenezia Benedetto III tra così santa gregge, mentre da gran scisma era travagliata Roma; e che Alessandro III, a cui molto bene era noto quanto la veneta religione fosse grande verso la s. Sede, e la particolare di lui persona , nella lunga persecuzione fattagli da Federico I per 18 anni, era stato come legittimo Papa dalla repubblica riconosciuto, aiutato e difeso, fece ricorso anch’egli a città tanto verso i Pontefici divota. Dopo avere lo storico confutato il Baronio e altri, di calcoli cronologici ; e rigettato il Sigo-nio per avere giustamente colla verissima storia narralo, essersi Alessandro III recato in Venezia manifestamente e con pompa,e non in abito occulto, passa a sostenere: 1.° Che venne ilPapa occultanien-