resi apre la tavola ne’ili solenni. L’altare ha preziose colonne di verde antico. Nel musaico, sopra il vicino altare del Sagramento, col doge G. Priuli ed un canonico in atto d’ adorazione, si legge che fu fatto nel mdxx, dal prete Cri-sogono, il quale lavorò anche in s. Marco ; e vi sono gli stemmi della famiglia. 11 gran quadro colla Cena in Era-inaus, è tale opera di Gio. Bellino, ila riputarsi di Giorgione. Sull’altro altare, la mezzaluna col Padre Eterno, il Figlio, Maria Vergine ec., è l’unica opera che in Venezia si ha in pubblico di Naialino da Murano, scolare di Tiziano. Nel battistero è del Renieri il Battesimo del Signore. All’altra parte il magnifico altare dichiara il Vittoria, secondo suo costume. La tavola con Maria Vergine ec., è del Palma. La porta, sotto l’organo, fu condotta dal Sansovino. Delle due statuette, di due discepoli di lui, il s. Girolamo è del Cataneo , il s. Lorenzo è del Colonna. 1 portelli dell’organo si dipinsero da Francesco, fratel- lo di Tiziano. Nel vicino altare bellissimo di Guglielmo Bergamasco, il s. Girolamo fu scolpito da Tommaso Lombardo. Il deposito de’due dogi Priuli si vuole disegnato dal Franco, il quale ne vigilò l’innalzamento. Le due grandi statue de’ss.Girolamo e Lorenzo, allusivi a’ nomi de’ dogi nominati, le scolpi G. del Moro. Il monastero contiguo, che ora serve di caserma, fu condotto da Santo e Tullio Lombardo : l’interno chiostro dal Sansovino. Fu architettata dal Sardi eziandio la vicina fabbrica della confraternita che fu di s. Teodoro. Descrisse questo magnifico tempio anche il Te-manza; e più recentemente la nobile o-pera, Le Fabbriche di Venezia con tavole e preziose illustrazioni. Sestiere di Cannaregio. 2g. S. Geremia ebbe a fondatori nel-l’Si3,al riferire d’alcuni, i progenitori di Mauro TorcelloeBartolomeosuo figlio,o quelli stessi, i quali nelto43 o nel i45 vi collocarono un braccio di s. Bartolomeo Apostolo, che ottennero in Bene-vento da certi monaci greci, a forza di preghiere e di denaro. Se tali date sono vere, non sarebbe giusta l’asserzione di quelli che ritardano la fundazione della chiesa al 1084. Minacciando la chiesa rovina, il doge Sebastiano Ziani, già di lei parrocchiano, la rinnovò da’ fondamenti, e pare compita nel 1223; dipoi ne consagrò I’ altare maggiore il vescovo di Castello Pino a’ io marzo 1247» e tutta la chiesa 1’ altro vescovo di Castello Mauro il 1 ."giugno 1282. Per l’antichità pericolando, dopo la metà del decorso secoloo nel 1 753, il pievano Ginin-Lalista Spreafigo, pieno di fiducia nella divina provvidenza, dispose tutto per rialzarla in magnifica forma da’ fondamenti. La sua consagrazione fu fatta a’ 16 settembre i83g dal patriarca Cardinal Monico. Possiede pure le reliquie di s. Geremia profeta, ili s. Irene vergine e martire, ed altre,fra le quali primeggia il prezioso corpo di s. Magno vescovo di Opilergio, il cui beato transito avvenne in una piccola casa di questa parrocchia; benemerito delle 8 chiese fondate in Venezia, onde per riconoscenza il senato nel i454 ordinò doversi annoverare la sua festa fra le solenni a’ 6 ottobre, e lo ascrisse fra’principali patroni della città. Altro tesoro è il miracoloso ss. Crocefisso, donato nel 1602 dal cappuccino p. Francesco Da Mula, che collocalo iu magnifico altare, al suo cullo fu istituita una confraternita per suffragare l’ani-ine purganti. Collegiata, filiale di s. Pietro di Castello, continua ad essere parrocchia, però soggetta alla decania de’ ss. Apostoli, e conta anime 3344- Nel suo perimetro è la chiesa succursale di s. Giobbe, di cui nel § X, n. 47- Nel seguente numero di quel § parlerò dell’oratorio sagramentale di s. Lucia.Vi sono ancora gli oratorii non sagramentali di s. Giobbe, fondato in padronato privato dall’ abbate Giovaoui Conlariui; e della