4io tra inesattezza), quando i detti greci vi approdarono dal Levante.” Ritornando al Corner, m’istruisce che contiguo alia chiesa di s. Giorgio fu eretto per pio legato di Tommaso Flangini mercante di Corfù, morto nel 1648, un collegio per l’educazione di giovani greci, avendovi il pio fondatore destinatesufficieuti rendite per il loro alimento, e per la mercede di due maestri. Perla redenzione pure degli schiavi greci e per la collocazione in matrimonio di vergini della stessa nazione, assegnò il pietoso testatore ricchi annui legati, e comandò che i sacerdoti greci dovessero ogni anno nel giorno festivo di s. Atanasio portarsi alla chiesa di s. Croce della Giudecca per venerarvi il corpo del s. Patriarca, che ivi riposa, e cantarvi solennemente i vesperi secondo il rito della chiesa orientale. Nel locale vi è una biblioteca, con parecchi codici greci. Dice il Moschini: La chiesa de’ greci architettata dal Sansovino ( do-vea dire da Sante Lombardo), con eleganza, ricchezza e solidità, ha contiguo il collegio greco, detto Flangini dal cognome del suo istitutore. E il Dizionario geografico veneto aggiunge, essere secondo il rito greco, con ornatissima porta dorica, tanto di dentro che di fuori la fregiano alcuni buoni musaici. Il eh. Antonio Diedo della chiesa di s. Giorgio pubblicò illustrate 6 tavole nella classica opera Le Fabbriche eli Vene-zia. Ripete, erroneamente, al Sansovino l’elogio del Temanza: Pare piuttosto architettata da un greco che da un latino artefice. Questi n’ebbe 1’ incarico nel i53a. La pianta preseuta un lungo rettangolo cinto da grossa muraglia, ed avente nel centro l’elegantissima cupola, la quale divide il tempio in 3 comparti, correggendone la lunghezza. Se essa apparisce nel mezzo dell’edilìzio veduta al di fuori, tale non risulta al di dentro, per le 3 cappelle di fronte cavate dal corpo della chiesa, che rendono disegna- li fra loro i lati fiancheggiaati la cupo- la con iscansabile difetto d’euritmia. Eu-tro al i. ingresso s’incontra un vestibo- lo, che sostiene una tribuna a cui si monta per due scalette l’una dirimpetto all’altra, le quali precedono il detto vestibolo. Vi si raccolgono le donne per la recita di loro preci. Le pareti de’ due lati maggiori vengono sontuosamente decorate daU’ornatissime finestre e da alcuni quadri coloriti disposti ne’ campi intermedi!. Magnifica è la facciata principale, composta di 3 ordini, e le pilastrate di ciascuno vi figurano vantaggiosamente : superba è la porla, nobilissime le nicchie, non senza ridondanza d’ ornamenti. Legano a meraviglia col prospetto principale i due di fianco, in cui regna una bella semplicità unita a molta ricchezza, con piacevole sensazione pegli oggetti che tanto più vi trionfano. Tutta la fabbrica è murata di pietra d’Istria, e sembra piuttosto un ornatissimo castello che un tempio. In tal produzione Sansovino (Lombardo) superò se stesso, toccò l’apice della venustà, l’esecuzione essendo d’uua rara bellezza. i o. Oratorio della ss. Trinità, detto Scuola Maggiore, sulle Zattere. Tale scuola già era de’confratelli delle scuole della Dottrina cristiana sparse nelle varie chiese di Venezia. § XIV. Escursione per Venezia e sue vìe pubbliche. Descrizione del Cimai Grande, delle Dogane, del Ponte di Rialto esue Fabbriche j de’ Fondachi de’ Tedeschi e de’ Turchi: de principali passeggi e Giardini pubblici; dell' Arsenale ; de’4 maggiori alberghi; del Ghetto; delle principali strade; de’palazzi Corner, Contarmi dagli Scrigni,Pisani, Spinelli-Comari, Grimani a s. Luca, Farsetti ora residenza del Municipio,Camerlenghi, Cà d’Oro, Corner della Regina, Vendramin-Calergi ora della duchessa di Berry, Sa-