238 perchè e non senza ripugnanza, risolvetti conservare il già impresso tanto più ristretto, che se non dice tutto, serve almeno a dare un’idea cosa erano la.Pina-coleca e il Museo dell’ accademia a tempo del Moschini ; quindi per l’esposto, e per quanto riporterò poi, ricavandolo dalla Nuovissima Guida del Zanotto, facilmente si rileverà quanto e grande sia l’aumento che ha ricevuto. Ecco dunque quanto si legge nel Moschini. L’Accademia delle Belle Arti di Venezia, aperta nel tempo del governo italiano, fu assai cresciuta nella presente dominazione. Lai." sala è tutta di opere della scuola veneziana, per le quali si mostra, che non si teme il confronto con verun’ altra pittorica. Nella facciata alla destra di chi sale alla scala, i. S. Francesco che riceve le Stimmate: figura intera, sì ben mossa e precisa, che poche pari ne fece il suo autore il Palina giovine. 2, 3, 4 d* Bonifacio: cioè il Ricco Epulone, delle sue opere più preziose sì per l’espressione, sì pel colorito: i ss. Jacopo e Domenico, di forte colorilo: il Salvatore seduto tra vari Santi, o-pera di gran merito per ogni rispetto , e anche questa delle migliori di lui. 5. Ritratto d’un Doge: mezza figura del cav. Contarini, di stile tizianesco.6. Cristo Risorto, con 3 ritratti di Senatori, del Tin-toretto: di buon colorito e di felice esecuzione. 7. La Vergine fra parecchi Santi con 3 Angeletti: delle prime opere di Gio. Bellino, lodata dal Vasari medesimo per molta scienza di disegno e per buonissimo colorito. 8. S. Lorenzo Giustiniani ed altri Santi, del Pordenone : di brillante immaginazione, giudiziosamente composta, dipinta con pennello da maestro. 9. Lazzaro risorto, di Leandro Bassano: di colorito fortissimo, tocco bellissimo e condotta per eccellenza. 10. Maria Vergine fra 5 Santi e due Angeletti, del Cima: di carattere delicato, tale dipinta, che potria credersi e fu creduta di Gio. Bellino. 1 1. La Presentazione di Maria Vergine: del- le più belle tavole del Carpaccio per ingegno e studio; e perchè fosse degna d’o-gni sommo maestro non le mancano, che un po’più di delicatezza ne’contoinie nel-l’ombre, e più di sangue nelle carui. 12. La Chiamala di-Pietro e di Audrea:il capolavoro del Basalti, di puro disegno e di colore brillante. i3. S. Francesco che riceve le Stimmate, nell’alto, e 6 Santi al piano, del Beccarucci: sullo stile tizianesco, ammirabile per l’espressione del gran fervore del Santo e pel grave carattere delle figure, delle quali alcuna ritratta dal vero. 14-» *5, 16, 1 7 , di Bonifacio: cioè i ss. Barnaba e Silvestro; crederiasi di Tiziano: s. Marco, di buon impasto e largo stile; i ss. Brunone e Caterina, e i ss. Girolamo e Margherita di Lione, due opere del più franco e largo stile. Nella facciata innanzi la scala. 18,1 g. LaMor-te d’Abele e la Colpa de’ primi padri, di J. Tintoretto; argomento che il pittore accarezzò, avendogli anche disegnati innanzi. 20. S. Crisiina condannata alle verghe,di Paolo,che vi si mostra gran pittore, quantunque l’opera sia così povera di colore e condotta con tanta agilità di pennello, che si direbbe eseguita a guazzo. 21. L’incredulità di s. Tommaso, di Leandro Bassano,benché un po’bassa nelle forme e posata nel pennello, è di molto effetto, in distanza, pel vigore del chiaroscuro e de’lumi arditi. 22. Assunzione di Maria Vergine , di Tiziano: la copia de’suoi pregi si palesa da se; essa vola da se, non è portata dagli Angeli in cielo. Ne riparlerò nel 11. 21 di questo § descrivendo la chiesa de’ Frari dove stava. Facciata sinistra. 23. Il Redentore co’ss. Pietro e Giovanni, del Marconi : tavola ammirabile per grande sapore di tinta gagliarda e vaghissima, dov’egli tentò tutto per torsi dalfantiche maniere. 24. Maria Vergine Assunta, del vecchio Palma: la parte inferiore è degna d’ ogni gran maestro, e la superiore, benché non compiuta, eziandio come abbozzo, sembra far torto al suo autore. 25.La Cena cogli Apo-