122 l’altra del 1845,presentate al veneto Istituto, ed una lettela da lui scritta al fu conte Leonardo Manin del i85r, nelle quali narrando la storia di questa cattedra, esamina quanto disse il chiarissimo Lanci, e ritiene che tauto questo in s. Pietro, quanto un frammento similissimo da esso Casoni trovato nel Fondaco de’Turchi, siano ambedue spettanti a monumenti turchi sepolcrali. L’attuale chiesa di s. Pietro di Castello,è architettata nel prospetto da Francesco' Smeraldi, sopra un disegno già stato fornito dal Palladio al patriarca Diedo ; e nell’interno da Giovanni Grapigiia, ambedue buoni seguaci del ricordato Palladio. Molte pitture e sculture notabili contiene questo memorabile tempio. Magnifico è il suo marmoreo campanile. Dopo il ricodato i.° altare, trovasi una gentil tavola del Basaili, con s. Pietro e 4 altri Santi ; quindi gran tavola, di largo stile, del romano Ruschi, con Maria Vergine e Santi, sulla parete vicina una tavola di Paolo Veronese, con s. Giovanni Evangelista e due altri Santi. Nel coro gran quadro, ben aggruppato e di buon tono, del Bellucci, con voto della repubblica a s. Lorenzo Giustiniani. Ha un potente emulo nel quadro in faccia , collo stesso santo, limosiniero; componimento del veneto Lazzarini, giudizioso, ricco di fantasia, di esatto disegno e buon colorito, reputalo dal Moschini la miglior opera della scuola veneta nel decorso secolo. Nella cappella all’altra parte, tavola del Giordano, con Maria Vergine e Panime purganti. Sulla porta della vicina cappella, altro lavoro, senile, del Ba-saili, mal collocato, con s. Giorgio a cavallo^ nella cappella pregiato musaico d’Aroìinio Zuccato, con disegno di Jacopo Tintoretto. Questo parlare, conciso, sentenzioso, magistrale, è del Mo-schitii ; l’avverto, anche pel tratto successivo, onde non si creda che io voglia ostentare il tuono di giudice nelle arti. Questa chiesa fu paltedralt: da’ primi secoli della repubblica sino all’ ottobre 1807, in cui togliendole la eattedrali-là, la sede patriarcale col capitolo venne trasferita nella basilica primiceriale di s. Marco, di propria autorità dal patriarca Gamboni, al modo già riferito. Ora gode, insieme al grado di concattedrale, quello di basilica minore a guisa di quelle di Roma, nel 1821 ambedue benignamente conferiti da Pio VII, dopo la canonica soppressione della precedente cattedralità. Fu sempre parrocchia e matrice, e da ultimo aveva soggette 22 parrocchie filiali al suo decanato. Di presente la parrocchia di s. Pietro è vasta, contando g422 anime. Queste cifre, come tutte le altre, le ricavo dallo Sialo personale del 1858, ed a suo luogo riporterò il computo complessi vo. La chiesa di s. Pietro è padronato del capito- lo metropolitano, che ne ha la parrocchialità abituale. Si compone il suo clero: dell’economo spirituale; di 3 cooperatori pel circondario della parrocchiale, uno de’quali è siigrista ; di 3 cooperatori pel circondario della succursale. Questa è la chiesa di s. Francesco di Paola, di cui nel § X, n. 64, che ha il suo vicario. Ha 3 oratorii non sagrameli-tali. Il i.° è quello de’ ss. Pietro e Pao-lo,in cui si raccolgono ne’dì festivi i divoti sotto la protezione di s. Filippo Neri. Il 2.0 dell’ Immacolata Concezione di Maria Vergine, eretto neli856, e benedetto da mg.r patriarca Multi la (."domenica di novembre di quell’anno; ed ha il rettore titolare. Il 3.° di s. Maria Assunta delle Vignole, Biniola o Seplem Viaeae, in isola, uiìiziato da’ minori osservanti riformati, esoggettoalla parrocchia. Come 2.“ decunia urbana ha soggette leparrocchie di s. Maria Formosa, di s. Zaccaria, di s. Giambattista in Bra-gora, di s. Maria Elisabetta del Lido, di s. Martino, di s. Francesco della Vigna, de’ss. Gio. e Paolo. Voglia il cielo, per la dignità e decoro della s. Chiesa veneziana, che sia stalo rimosso lo stato di