i5i Venilraniin,difficilmente superabile per magnificenza e lavoro, si crede del Leopardo. Ledue statue di guerrieri,che non gli appartengono, sostituite a due che ne furono tolte,sono diG.Bergauinsco(comu-nemente il mausoleo di Vendraminsi tiene per l’opera più bella, ricca ed elegante che nel suo genere si trovi in Venezia ; ed il Cicognara rimarcò, segnare l’epoca e l’apice cui giunse l’arte dello scarpello veneziano. Aggiungerò purech’è bellissimo quello del doge Pasquale Malipiero. Inoltre il Bregno scolpì la statua del generale Dionigi iNaldo, sulla porta a destra della crocerà). E' del Lazzarini il quadretto con s. Caterina, ed è del Catena l’altro con 3 Santi. Nell’altra cappella il miracolo di s. Antonio è di G. Enz: la Strage degl’innocenti è del Lazzarini; il quadro con 3 Santi diBonifacio.La tavola dell’altare con la ss. Trinità,la Vergine e gli Apostoli, è buon lavoro di L. lassano, di cui è anche il gran quadro, nell’altra parete, col miracoloso disotterra-mento del corpo di s. Gio. Damasceno. Il quadro con 3 Santi è di Bonifacio. Nell’altra cappella è ben concepito e condotto il fresco d’un Lorenzino, discepolo di Tiziano,intorno il monumento del condottiero Cavalli. 11 quadrello con s. Francesco ¿opera delBeccaruzzi.A fianco della cappella del Rosario, il gruppo del generale Vincenzo Cappello ginocchioni innanzi a s. Elena, è scultura del Dentone, di largo stile e naturale. La detta cappella del Rosario si architettò dal Vittoria, e con suo onore. Egli vi fece eziandio le due statue principali dell’altare, il quale si condusse con suo disegno dal Campagna, che vi esegui auco le altre due statue mediocri. 1 bassorilievi dietro l’altare sbalordiscono il volgo, che vi loda come pregio ciò che non è che difetto a sano occhio. Per altro gli scultori, qual più, qual meno, vi mostrarono valore d’arte, se non accortezza di giudizio. Tra’ dipinti di questa cappella, condotti dal Palma, dal Corona e da’ due Tinto- retti, sono osservabili quello sulla porta colla Sagra Lega, e il vicino colla Villo-ria ottenuta alle Curzolari: opere diTin-toretto il figlio, sì ricche di pregi che vengono talvolta riputate di Jacopo suo padre. Nella l.’ si vedono ritratti s. Pio Y, Filippo li re di Spagna e il doge Mo-cenigo, co’loro generali Marc’Antonio Colonna, Giovanni d’Austria e Sebastiano Venier. Quel ritratto d’un guardiano è vivo. Tintorelto padre divenuto vecchio, si vede nella Crocefissione, quadro nella parete di fronte all’altare. Ritornando in chiesa, il quadro con Cristo in Croce, la Maddalena e s. Giovanni, è debole cosa di G. del Sai viali. Ivi presso e beu diversa dall’altra è la Crocefissione, condotta da J. Tintorelto, pel buon concepimento, dottrina di lavoro e amore di pennello. Sulla porta della sagrestia, condotta dallo Scauiozzi, vi ha ibusti de’pittori Tiziano ede’due Palina. Nel fornice della sagrestia stessa la bellissima figura di Cristo fulminante, è opera di Marco Vecellio. A fianco dell’altare il Cristo che porta laCroce^ fattura di Luigi Vivarini. Inoltre nella chiesa il quadro storiato con Maria incoronata, si attribuisce con lode al Carpaccio. Dopo parecchi depositi, de’ quali quello del doge Marcello non cede in eleganza e gusto all’altro del Vendramin, si arriva all’altare colla lavolagià celebrata di s.Pietro Martire, riputala sempre il capolavoro di Tiziano. Sull’ultimo altare magnifico, eretto pel buon volere di Verde, figlia di Mastino della Scala, male stanno le aggiunte opere del Vittoria. Appresso l’altare ¿ il deposito dell’illustre maresciallo de Chasteller,generale austriaco d’artiglieria e comandante la ciltà e fortezza di Venezia, ivi sepolto. Dice il benemerito e eh. Quadri nella sua dotta ed eruditissima illustrazione di questo lempio maestoso, essere ancora campo vastissimo alle più profonde meditazioni, trovandovi l’osservatore gli elementi per ogni svariala sua applicazione, sia artista, o