36i lità di costumi. I’er ciò più facilmente ottenere,considerando quanto pericolo portassero a se stesse e agli altri alcune don «elle, nelle quali erano in pari grado la bellezza e la povertà, determinò d’indurre nelle pubbliche prediche e ne’piivati colloqui la pietà de’ veneziani a fondare una pia casa, ove ricoverate si alimentassero tali vergini pericolanti. Benedisse Dio le sante intenzioni del fervoroso gesuita, e fin da’ primi giorni di sua impresa raccolse alcune giovani quanto vaghe altrettanto bisognose, le quali affidò alla custodia di oneste e religiose matrone; ma accrescendosi il numero, perchè 1’aggravio alle pie raccoglitrici non divenisse eccedente, prese a pigione nella contrada di s. Marziale una casa, in cui peri6 mesi dimorarono le raccolte fanciulle. Aumentandosi poi con esse anche le caritatevoli ollerte de’fedeli, fu nell’ isola della Giudecca acquistato un sito e fabbricato un ampio conservato-rio, in cui nell561 entrarono 4° vergini colla benedizione del patriarca Trevisano, e poscia si dilatarono di molto nel numero colla divina assistenza. Contigua alle abitazioni del pio ricetto fu fabbricata una non molto ampia, ma ben ideata chiesa, con facciata di marmo, sul model-lod'Andrea Palladio,che fu poi P8 maggio 1588 consagrata da Francesco Barbaro arcivescovo di Tiro e patriarca e-lelto d’Aquileia, sotto l’invocazione della Presentazione al tempio di Maria Vergine. La direzione della pia opera venne raccomandata a due diverse congregazioni, l’una di matrone nobili per soprintendere con diligenza alla buona educazione delle figlie; l’altra composta d’e-guai numero di sacerdoti, di nobili e di cittadini per l’amministrazione economica del conservatorio. In esso si raccolgono nobili e civili donzelle cadute iu povertà, per salvarle da pericoli ed educarle. Dice il Dizionario geografico , che quivi più di 180 donzelle vengono mantenute, educate e collocate all'opportu - nità in matrimonio. Leggo nello Stato personale che l’istituto si divide in due sezioni, una delle anziane, l’altra dell’ e-ducande, la quale è diretta da 7 suore di s. Dorotea, che dipendono dalla superiora propria del locale a s. Andrea de Zirada, delle quali religiose parlai nel § XI, n.i4, sotto la direzione d’una suora, ed hanno esse la sopravveglianza generale dell’istituto. Quando nel i852 lo visitò l’arciduchessa Sofia, ne restò edificata oltremodo, congratulandosi ne’ termini più lusinghieri colla benemerita direttrice. Quantunque il Milizia nelle l'ite de’ più, celebri architetti, scriva con molta e-stimazione del Palladio , pure condotto sempre dallo spirito di critica che lo dominava, ecco il suo giudizio intorno la chiesa delle Zitelle.» La pianta è un quadro perfetto scantonato agli angoli, onde fa un aspetto d’8 facce. La copertura è una cupola,per cui fece l’architetto quelli scantonamene, affinchè posasse meno in falso. Ma perchè fare alla facciala due ordini? 111di questi corrisponde all’ordine interno della chiesa”. Questo tempio è opera di Palladio, ma lo compì altro architetto, secondo il Moschini. Le Fabbriche di Venezia contengono 3 tavole illustrate dal Diedo e dal Zauotto. Anche ili.° rimarca che la facciata non è di quella purezza e severità di stile, sebbene ingegnosa, che suggella d’un’impronta loro propria le altre opere di Palladio, a cui comunemente si attribuisce. Soggiunge: Non è però priva del tutto d’ogni e-leganza, e presenta qualche bella parte. Dice il 2.0: Quantunque la chiesa non conti che 3 altari, compreso il maggiore, non si mancò d’ornarla tutta quanta di buoni dipinti. L’ara massima sente un poco del corrotto gusto del secolo XV II, masi orna d’una preziosa tavola di Francesco Bassano esprimente la Presentazione di Maria, nella quale spiegò una forza di colorito la più potente della sua scuola. Gli altri due altari minori si arricchiscono di opere del L’alma giovine e del-