diamo solo beali per aver contribuito con (¡ueste pagine e con queste incisioni ad innalzare un monumento non perituro di gloria al magno tuo nome. Farà queste conoscere alle straniere nazioni, che se stata sei grande in potenza, in valore, in virtù; grande in terra e nel mare; grande in guerra ed in pace, per cui il nome tuo innalzandosi dalle cerulee acque delle tue queteLagune scorse temutoe riverito pel mondo, fosti grande ancora nell’arti sorelle”. Questa non è espansione d’animo cittadino entusiasmato dal verso d’Ora-zio: Dulcís Amor Palriae; ma incontrastabile e veracissima Storia. La magnifica opera I’ ho sotto gli occhi, l’ammiro, la vagheggioe non posso profittarne! Supplirò almeno col sentenzioso e magistra-leMoschini, più proporzionato al mioin-tendimento. Ma qui io debbo ormai fare prima una dichiarazione. Al principio della stampa di quest’articolo, un amorevole veneto mi mandò la Nuovissima G uida di Venezia c delle Isole della sua Laguna, nella quale si sono corretti da oltre 200 errori che s’ incontrano nelle altre Guide, estesa da FrancescoZanot- lo membro della Società imperiale d’agricoltura, scienze, ed arti d i Valenciennes, e socio di altre Accademie, e Atenei Italiani, stampata in Venezia neh 856, e dal Brizeghel tipografo editore dedicata alla corporazione delle arti edificatorie di mutuo soccorso in Venezia, di cui nel § XIII, n. 2. Subito ne conobbi tutta l’importanza, e tale da non potere esprimersi con poche parole, ma troppo tardi; quindi provai angustia e pena per trovarmi u quel punto impotente di usarne, come recentissima e perciò più precisa di quella già da me adottata del Moschini e pubblicata nel 1828.Bensì nel continuare con essa, ebbi l’avvertenza, come notai a suo luogo, di procedere a un tempo con non poche opere pubblicate posteriormente e anco di recente, che nel giovarmene vado lodando, inclusivamente ad altre del diligentissimo e laboriosissimo Zanotto, 23^ e con quanto infine mi fu dato colle mie ricerche conoscere, per descri vere possi* hilmente lo statu quo di Venezia , e insieme rettificare il benemerito Moschini per l’avvenute innovazioni e remozioni d'oggetti artistici, massime di pittura e scultura. Ma ripeto , la pregevolissima Guida mi.giunse troppo tardi, nè io poteva sugli stamponi rimpastare, per dir così,e rifondere un vasto, ferace e variatissimo argomento , oltre il vincolo del compendioso da doversi da me osservare. Tutto ponderato, mi limitai qua e là di sopprimere, senza averlo finora notato, diverse cose riferite dal dotto Moschini, o non più esistenti o trasferite altrove, altre rettificando pegli studi più profondi fatti con tanto successo dal Zanotto, onde si conobbero meglio varie opere e varie epoche; operazione che prosieguo al bisogno nel più importante. Erami quindi proposto fare altrettanto, eziandio sulle prove di stampa per l’odierno contenuto nell’ accademia delle belle arti in discorso, tanto più che dall’epoca del Moschini, ed ancora da quella stessa della pubblicazione della Pinacoteca, è divenuta un emporio più copioso di stupende produzioni artistiche, già appartenenti a chiese (anche delle provinole venete), monasteri, conventi, sodalizi! e allri stabilimenti, ed a particolari collezioni, di che poi farò brevissimo cenno. Laonde e per tanta ampliazione non poteva aver luogo la riproduzione del riferito dal Moschini. Però, contenendo la descrizione del Zanotto 4^ Pag'nei oltre moltissime erudite note illustrative sulla provenienza delle pitture, sculture e altri oggetti d’arte, la trovai troppo abbondante in proporzione al compendioso mio lavoro, il quale pure contiene un gigantesco complesso di nozioni storiche, ed eziandio di belle arti, delle quali riparlo ne’citali §§ e in altri ancora;di più, avrei dovuto nel-l’adottare interamente la descrizione del Zanotto, sopprimere il già stampato per riordinare la materia tanto copiosa. 11 24