oltre »anno ricordati il teatro a s. Samuele, poco frequentato per la sua lontananza ; ed uno novello e molto elegante a s. Moisè per le marionette. Non si deve poi tacere il così detto Ridotto, bello e comodo fabbricato, nel quale si suole dare pubblici trattenimenti e principalmente fèste da ballo nel carnevale frequentatissime e brillanti. Fu edificato nella prima metà del secolo passato, co’ disegni di Bernardino Maccarucci, e destinato ne’ tempi della repubblica e del governo Italico pe’giuochi d’ azzardo, presso la chiesa di s. Moisè. Trovo a p. 238 del Giornale di Roma de’ i3 marzo i85a in data di Venezia.» Ne piace di vedere uno de’ nostri teatri di Venezia avere assunto il nome di Teatro Goldoni. Quantunque piccolo e da non poter gareggiare con gli altri secondari per le compagnie che vi recitano, tuttavia è bel- lo il pensiero di far sì che non più si poti à dire da’forastieri che si fanno a visitar Venezia, che questo sommo comico, questo ristauratore del Teatro Italiano, non ne abbia neppur uno che dal suo nome si addomandi, nella stessa sua città natale.” Ma questo teatro però che erasi aperto nell’ antica scuola de’ pizzicagnoli sulle Zattere, non più esiste. 2. La pubblica istruzione, al dire del Dizionario veneto, è a Venezia giovata primieramente da un Liceo con annesso Collegio Convitto, di cui nel § X, n.gj da due Ginnasi, uno de’quali unito al Liceo stesso ; da una Scuola maggiore maschile normale (invece della quale fu poi istituita la Scuola reale superiore e di Nautica ); da una Scuola maggiore femminile; dal Seminario patriarcale, e dall’unito Ginnasio patriarcale, de’quali parlai nel § X, n. 65 ; da molte Scuole e-lemenlari pe’maschi e per le femmine (la Cronaca di Milano del 185y fa ricordo nella disp. 20 dt\\’ Orazione recitala da Giovanni Paoletti direttore scolastico, nella solenne distribuzione de’premi delle scuole elementari maggiori e 457 minori maschili della R. cititi di Venezia falla dal nobile sig.r Francesco cav. di Ahmi i. r. delegato nel giorno 1 g set-tebre 1857. Venezia tipografia Marti-nengo 1 857); dalle Scuole di Carità, descritte nel § Vili, n. 67. Di altri stabili-menti di pubblica istruzione maschile ragionai superiormente a’Ioro luoghi. Le fanciulle hanno pure educazione e istruzione nel collegio delle Salesiane a s. Giuseppe, come dissi nel § X, n. 56; nel collegio delle cappuccine Concette, discorso nello stesso §, n. 4q; »el collegio delle Terese, egualmente descritto nel § X, n. 70 ; nel collegio già di s. Lucia, ed ora di s. Alvise, di cui parlai nel § X, n. 4i » i» quello delle scuole di Carità, riferito nel § XII, n. 20; nell’altro delle Zitelle alla Giudecca, pure discorso in tale§, n. 8. Di altri stabilimenti di pubblica istruzione femminile, anche per essere stali istituiti dopo la pubblicazione del veneto Dizionario, tenni di sopra proposito a’ loro luoghi, come ne’§§ XI e XII. Vi è I’Accademia delle Belle Arti, che celebrai nel § X, n. ir. E'sa fu sostituita all’angusto locale che serviva all’antica accademia di pittura, ora residenza dell’ Ullìcio centrale di porto e Sanità marittima. Dice il eli. Zanotto nella sua Nuovissima Guida di Venezia, se crediamo al Boschini, Le ricche miniere della pittura, intorno al 1670 veniva fondata da un nobile un’accademia nella sua casa a s. Tro-vaso,ovenel pianterreno si radunavano i pittori a disegnare il nudo e le statue antiche, ch’egli faceva gettare; e ne’dì festivi a ragionare intorno alle arti e alle scienze. S’ignora quanto durasse questa particolare accademia. Si decretò poi a* i4 dicembre 1724 l’istituzione d’ una pubblica accademia di pittura,assegnandosi ad essa un luogo decoroso. Quest’accademia (ii poi confermata a’24 dicembre 1 75o, e finalmente per nuovo decreto de’ 27 dicembre 1766 fu eretta un’ac* endemia di pittura, scultura e architetta-